Scuola e Formazione Professionale, Modificato il testo unico regionale


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Il provvedimento interviene sul pluralismo della scuola dell’infanzia, su formazione professionale e su commissione tripartita.

La presentazione in aula del presidente della commissione Gianni Anselmi e l’intervento della vicepresidente De Robertis (Pd)

 

strutture prima infanzia asiloFIRENZE 31.01.2017 – Il Consiglio regionale ha approvato oggi una proposta di legge che modifica il testo unico della normativa toscana materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro.

E’ stato Gianni Anselmi, presidente della commissione sviluppo economico, cultura e istruzione, a presentare la proposta in aula.

«Le modifiche che introduciamo – ha detto Anselmi – riguardano la scuola dell’infanzia, la formazione professionale ed il funzionamento della commissione regionale permanente tripartita. Per quanto riguarda la materia dell’istruzione, si prevedono interventi a sostegno del pluralismo dell’offerta formativa per la scuola dell’infanzia alla quale la Regione riconosce il ruolo di servizio educativo di interesse pubblico. Confermiamo gli  interventi di sostegno che storicamente la Regione realizza a favore delle scuole dell’infanzia e in particolare delle scuole dell’infanzia paritarie comunali e private. Prevediamo quindi azioni di sostegno finalizzate a garantire la più ampia partecipazione dei bambini all’esperienza fornita dalla scuola dell’infanzia, il potenziamento dell’offerta integrata e delle reti di scuole, la promozione del coordinamento organizzativo e pedagogico tra le scuole dell’infanzia e il supporto alle scuole per l’implementazione del sistema informativo. Inoltre per favorire il coordinamento organizzativo e pedagogico tra le scuole dell’infanzia paritarie private, stabiliamo che, con apposito avviso pubblico, la Regione eroghi contributi da destinare alle federazioni o associazioni più rappresentative a livello regionale delle scuole medesime, composte da almeno dieci scuole aventi la sede didattica nella Regione Toscana e dislocate in almeno cinque province. Su questo specifico punto – ha puntualizzato Anselmi – abbiamo accolto un emendamento promosso dalla vicepresidente De Robertis e da altri consiglieri, che ha esteso il numero minimo di scuole e di province necessarie a fare rete. Per quanto riguarda la materia della formazione professionale – ha proseguito Anselmi – si punta ad ampliare le possibilità occupazionali degli studenti iscritti agli istituti tecnici o professionali, offrendo loro l’opportunità di frequentare nell’ultimo triennio un percorso specifico volto ad assicurare, oltre al raggiungimento degli obiettivi curriculari, anche l’acquisizione delle competenze professionali indispensabili per l’ottenimento della qualifica professionale a seguito del conseguimento del diploma di istruzione secondaria di secondo grado.

Per quanto riguarda, infine, la commissione regionale tripartita – ha concluso Anselmi –  si ampliano, rispetto al testo vigente, le deroghe ad alcune disposizioni della legge in materia di nomine e designazioni e di rinnovo degli organi amministrativi di competenza della Regione».

Nel corso del dibattito è intervenuta anche la vicepresidente del Consiglio Lucia De Robertis, che si è soffermata, in particolare, sugli interventi di sostegno alle scuole paritarie.

«Si tratta – ha detto De Robertis – di un sistema attivato fin dalla seconda metà degli anni 90, attraverso gli strumenti della programmazione e della pianificazione, e che ha consentito alla Regione di poter raggiungere prima degli altri gli obiettivi di Lisbona per quanto concerne l’accesso ai servizi di educazione ed istruzione nella fascia 0-6. La Toscana, col suo sistema di servizi di istruzione pubblico integrato, ha superato dialettiche ideologiche contrapposte, nell’interesse primario dei bambini e del loro diritto all’educazione e all’istruzione, promuovendo condizioni di sostegno al problema di coniugazione vita-lavoro di tantissime donne. Oggi questo sistema di sostegno – ha spiegato De Robertis – trova riconoscimento normativo, consentendo al sistema di vivere una situazione di certezza e di poter programmare le scelte per il futuro. È un obiettivo che il sistema delle scuole paritarie, degli enti locali come del privato non lucrativo, perseguiva da tempo.».

De Robertis, infine, ha illustrato le ragioni dell’emendamento accolto in commissione: «Per meglio calare nella realtà l’esperienza del coordinamento pedagogico ed organizzativo, strumento utile alle scuole per crescere, abbiamo voluto incentivarlo quando esso veda il coinvolgimento di almeno dieci realtà scolastiche localizzate almeno nella metà delle province toscane. Una scelta – ha concluso De Robertis – dettata dalla convinzione dell’utilità della messa a rete di realtà che portano esperienze territoriali diverse, ciascuna con le proprie peculiarità territoriali, sociali, culturali, economiche, demografiche».

 

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