Defr Regione, approvata risoluzione Pd


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Marras e Mazzeo: “Impegni alla giunta per azioni a sostegno di famiglie e imprese e per favorire lo sviluppo della Toscana”

Anselmi: “Un’idea di Toscana che non riproduce se stessa ma guarda alla crescita”

marras-mazzeoanselmIl Consiglio regionale ha approvato oggi a maggioranza una risoluzione, proposta dal gruppo Pd, collegata al voto sul Documento di economia e finanza regionale (Defr). Il Defr è l’atto di indirizzo programmatico dell’attività di governo della Regione per l’anno successivo, con proiezione triennale e, in particolare, costituisce lo strumento che declina ed attua annualmente gli obiettivi e le priorità regionali del Programma regionale di sviluppo (PRS) che ha da poco tempo iniziato il suo iter approvativo in Consiglio.

“Con i documenti di programmazione regionale vogliamo sostenere concretamente le zone maggiormente in difficoltà della Toscana e, al contempo, mantenere alta l’attenzione sui territori che invece sono cresciuti di più mettendo a disposizione strumenti come il microcredito e incentivi dedicati. – spiega il capogruppo del Pd Leonardo Marras – L’economia della nostra regione sta tornando pian piano a crescere dopo gli anni più intensi della crisi, ma gli indicatori economici analizzati, a partire dal PIL regionale, i consumi e gli investimenti, nonché il mercato del lavoro, necessitino di ulteriori stimoli per sostenere una crescita adeguata per recuperare quanto perso nella recessione appena conclusa. Anche per questo abbiamo deciso di incrementare le spese per gli investimenti ed è una cosa che vogliamo sottolineare con forza, una scelta coraggiosa che dimostra come la crescita della Toscana sia la priorità assoluta”.

“Come gruppo PD – aggiunge Antonio Mazzeo, consigliere regionale e vicesegretario del Pd toscano – sentiamo forte la responsabilità di governo che ci è stata affidata e non ci sottraiamo alla sfida di fare della Toscana un modello sempre più positivo di politica e di sviluppo. In gioco ci sono due idee diverse: da un lato quella che punta ad avere maggiori risorse per investimenti pubblici, per il sostegno al tessuto economico a partire dalle piccole e medie imprese e per dare risposte vere e concrete alle famiglie e ai cittadini con meno burocrazia e più servizi. Dall’altra quella di chi dice sempre no, a prescindere, che rinuncia a confrontarsi nel merito e che punta la propria azione politica solo sulla propaganda e la demagogia. Noi siamo convinti che la strada da percorre sia la prima e questa risoluzione va proprio in quella direzione. Ancor di più perché gli impegni che chiediamo alla giunta seguono non soltanto la discussione intensa che abbiamo svolto in Consiglio ma anche il confronto e l’ascolto coi singoli territori: impegni che dovranno segnare il cambio di passo nell’azione programmatica della Regione e farla viaggiare tutta insieme a un’univa velocità sui grandi temi dello sviluppo economico, delle risorse finanziarie, delle politiche per il lavoro e per la crescita”.

“Sulla manovra di bilancio e PRS il Pd dà segnali chiari – ha detto Gianni Anselmi, presidente della Commissione sviluppo economico, intervenendo nel dibattito in aula –  Investimento in competitività territoriale, niente aumenti di tasse, difesa delle politiche sociali, culturali ed educative, sostegno alle imprese e all’innovazione e semplificazione istituzionale. E inoltre: rivitalizzazione della sovracomunalità e dello sviluppo locale in coerenza con una visione strategica complessiva. C’è l’idea di una Toscana che non riproduce se stessa e non subisce la crisi, ma reagisce promuovendo la crescita nella sostenibilità e l’inclusione sociale.

I punti principali della risoluzione approvata, indicati come impegni affidati alla giunta regionale sono: l’esclusione di qualsiasi aumento della tassazione regionale su imprese e famiglie per favorire la ripresa dei consumi delle une e la capacità di investimento delle altre; la salvaguardia delle politiche regionali in settori strategici come cultura, istruzione, politiche sul lavoro e sociale; l’individuazione, all’interno della nota di aggiornamento al DEFR, delle opere pubbliche da finanziare valutando anche la possibilità di aumentare il totale delle risorse destinate così da riuscire a coprire eventuali rimodulazioni dei progetti; la priorità necessaria per gli investimenti sulle infrastrutture con particolare attenzione sulla viabilità regionale per la quale chiediamo di stanziare ulteriori 10milioni per ogni annualità rispetto a quanto ad oggi previsto. Chiediamo poi impegni anche per quanto riguarda il DEFR come strumento chiamato ad aggiornare i contenuti del PRS, in particolare: sostenere le priorità strategiche principali sulle quali sono basati i progetti regionali, cioè sviluppo della competitività economica e del capitale umano e riduzione delle disparità territoriali sia socio-economiche sia ambientali; contrasto agli squilibri sociali determinati dalla crisi economica; uso consapevole ed efficiente delle risorse ambientali e nel contrasto ai cambiamenti climatici; proseguire nelle misure di sostegno all’innovazione istituzionale, ovvero confermando gli incentivi per le fusioni dei comuni, nonché prevedere ulteriori misure volte ad incentivare la co-pianificazione urbanistica a livello intercomunale al fine di rafforzare le autonomie locali all’interno del processo di profonda riorganizzazione istituzionale in atto; infine, a prevedere che all’interno di ciascuna area socio-economica omogenea venga ospitato un “Punto Regione” capace di strutturarsi quale interfaccia nei confronti dei cittadini, enti locali e imprese, riguardo le funzioni amministrative precedentemente svolte dalle province ed i connessi servizi erogati dalle stesse al fine di evitare rischi di un eccessiva centralizzazione amministrativa valorizzando, al contrario, il rapporto tra Regione Toscana e territori. Per quanto riguarda il sostegno alle imprese chiediamo di rafforzare ulteriormente le diverse tipologie già previste: lo strumento dei fondi rotativi come leva di sviluppo delle imprese toscane in grado di sostenere investimenti; strumenti selettivi volti al consolidamento delle PMI toscane quali, ad esempio, il cofinanziamento del capitale in caso di investimenti di privati e, in generale, tutte quelle misure in linea con le previsioni del Piano nazionale Industria 4.0 recentemente presentato dal Governo; il potenziamento degli strumenti di garanzia di supporto alle imprese toscane per facilitare l’accesso al credito delle medesime; il sistema di formazione professionale che dovrà essere orientato verso le richieste che provengono dal mercato e dagli operatori”.

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