Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la legge “Misure per il contrasto alla povertà energetica”, un provvedimento innovativo che fornisce sostegno economico alle famiglie vulnerabili e promuove la diffusione delle energie rinnovabili. Ispirata a iniziative nazionali come il “reddito energetico”, questa normativa introduce un approccio unico che combina solidarietà sociale e sostenibilità ambientale.
Cos’è la povertà energetica?
La povertà energetica si verifica quando le famiglie non sono in grado di accedere a servizi energetici essenziali, come il riscaldamento, il raffrescamento e l’illuminazione. Oltre ad essere un problema economico, la povertà energetica ha gravi conseguenze sociali e sanitarie, influenzando negativamente il benessere psicofisico e l’inclusione sociale.
In Toscana, più del 20% delle famiglie vive in condizioni di povertà energetica, e il 5,5% delle famiglie si trova in una situazione particolarmente grave, con circa 200.000 persone coinvolte. Questo fenomeno è ulteriormente aggravato dai rincari delle bollette energetiche, con i costi dell’energia aumentati del 142% tra il 2020 e il 2022.
Gli obiettivi della proposta di legge
La proposta di legge, presentata dal Gruppo Pd in Consiglio Regionale, si propone di raggiungere due obiettivi principali:
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SOSTENERE LE FAMIGLIE
Offrire un aiuto economico concreto alle famiglie in difficoltà, attraverso l’erogazione di un bonus di solidarietà energetica di 150 euro l’anno per chi ha un ISEE inferiore a 9.530 euro. -
PROMUOVERE LA SOSTENIBILITÀ ENERGETICA
Incentivare l’uso di energie rinnovabili e garantire che i benefici vengano destinati alle fasce più vulnerabili della popolazione, supportando la transizione ecologica e riducendo le disuguaglianze sociali.
Questa legge rappresenta un passo avanti verso una Toscana più giusta e sostenibile, con un approccio che unisce la transizione ecologica alla giustizia sociale.
Come funziona il sistema?
La legge si fonda su un meccanismo virtuoso che combina la produzione di energia rinnovabile con il sostegno alle famiglie in difficoltà economica, generando un impatto positivo sia sull’ambiente che sulla società.
Il processo inizia con la produzione di energia rinnovabile: gli enti pubblici, come Comuni, RSA e Aziende Sanitarie, che ricevono finanziamenti pubblici per l’installazione di impianti fotovoltaici, generano energia pulita. L’energia prodotta e non utilizzata viene immessa nella rete nazionale, contribuendo così alla transizione ecologica della Toscana.
Questa energia immessa in rete permette la cessione dei crediti energetici al Fondo regionale. I crediti, generati grazie agli incentivi del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), vengono trasferiti alla Regione e alimentano un fondo dedicato esclusivamente al contrasto della povertà energetica.
I soggetti pubblici (come Comuni e amministrazioni) non sono obbligati a cedere alla Regione il 100% dei crediti generati dagli impianti, ma solo una percentuale di essi. Trattenendo una parte dei crediti, possono finanziare progetti locali legati all’energia e alla sostenibilità.
I soggetti terzi (come aziende e privati), poi, possono contribuire al rafforzamento del fondo regionale, supportando così le famiglie in difficoltà e ampliando le misure di contrasto alla povertà energetica.
Infine, le risorse raccolte dal fondo vengono destinate all’erogazione di un bonus energetico per supportare le spese energetiche essenziali. Il bonus è facile da richiedere: basta presentare una bolletta e certificare il proprio reddito.
Questo sistema garantisce che ogni kWh di energia rinnovabile prodotto diventi un aiuto concreto per chi ne ha più bisogno, favorendo al contempo la sostenibilità ambientale e l’equità sociale. Una soluzione innovativa per un futuro più sostenibile e giusto per chiunque.
