Cie: gli interventi di Bugli, Ballini e Mattei


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«I Cie come si sono visti finora non vanno bene: lo dicono tutti! Serve un Cie in Toscana? Lo dica il ministro dell’Interno… Ma se il Cie si chiede per motivi ideologici o politici, noi non ci stiamo. Se il ministro ritiene che è utile, noi diciamo: bene, ma in Toscana vorremmo dire la nostra, perché anche la Corte costituzionale ha stabilito che le Regioni hanno il diritto di farlo. E noi diremo: i Cie siano luoghi civili, dove vengono rispettati al meglio i diritti umani delle persone.». Lo ha detto Vittorio Bugli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, dichiarando il voto favorevole dei democratici alla mozione presentata dai capigruppo di maggioranza e approvata in Aula sulla “eventuale collocazione di un Centro di Identificazione ed Espulsione in Toscana. «Abbiamo espresso una posizione coerente con quanto abbiamo detto in campagna elettorale e scritto nel programma di governo: partiamo da un giudizio negativo sui Cie così come sono adesso. E, in ogni caso, ribadiamo la disponibilità a una collaborazione istituzionale qualora arrivasse la richiesta da parte del governo nazionale di attivare in Toscana tale strutture, esercitando i diritti riservati alle Regioni e ribaditi anche da una sentenza della Corte costituzionale». Ha detto Alessia Ballini, vice presidente del gruppo Pd in Consiglio regionale, intervenendo nel dibattito. «Le nostre critiche ai Cie che conosciamo – ha spiegato Ballini – non sono di natura ideologica, ma sono suffragate da denunce e rapporti di organizzazioni ed istituzioni a livello internazionale quali Amnesty International, Medici senza frontiere, l’Onu e l’Alto commissariato per i rifugiati. Tempi eccessivamente lunghi di “detenzione”, pericolosa contaminazione di esperienze diverse, sicurezza non garantita dallo Stato e mancato rispetto dei diritti fondamentali delle persone; sono alcuni dei principali problemi della realtà Cie in Italia. Siamo consapevoli – ha concluso Ballini – che dal centrodestra, oltre a questo giudizio, ci separa una divisione soprattutto culturale sui problemi dell’immigrazione». «Il ministro Maroni fa sapere che si prende ancora tutto l’anno di tempo per decidere l’ubicazione dei nuovi Cie – ha detto il consigliere Fabrizio Mattei, replicando al capogruppo del Pdl Magnolfi – e mi pare che i problemi siano tutti interni al centrodestra proprio sulla questione dell’ubicazione» e ha ricordato le recenti dichiarazioni di un assessore del comune di Prato che preferirebbe si facesse a Pisa, oltre al dibattito già svolto nella scorsa legislatura quando Antichi (Pdl) si disse contrario all’ipotesi Grosseto. «Al di là dei Cie – ha concluso Mattei – bisognerà anche riaprire una discussione sull’attuale legge Bossi-Fini che sta dimostrando di non funzionare, visto che i flussi di clandestini continuano ad aumentare».

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