Acquacoltura in mare, Anselmi (PD): “Modifiche importanti che sostengono il settore e tutelano l’ambiente”


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Alleggerire i passaggi procedurali per l’avvio delle attività di acquacoltura in mare. Questo l’obiettivo della proposta di legge approvata oggi dall’aula del Consiglio regionale.

“Quello dell’acquacoltura è senza dubbio un comparto rilevante per l’economia costiera, in particolare in alcune aree della Toscana come quella livornese e quella grossetana e in alcune porzioni delle acque interne – spiega Gianni Anselmi, presidente della commissione Sviluppo economico –; un settore che ha un suo valore, una buona tensione innovativa e un certo impatto occupazionale. Per questo era necessario rivedere la norma esistente aggiornandola alle recenti prescrizioni e alle mutate condizioni del contesto, così con la norma appena approvate si va a disciplinare l’avvio dell’attività e modificare la composizione della commissione consultiva della pesca e dell’acquacoltura. L’obiettivo è rendere più semplice la procedura e al contempo garantire tutela e protezione ambientale attraverso la regionalizzazione delle autorizzazioni”.

La proposta di legge modifica la disciplina della commissione consultiva regionale della pesca e dell’acquacoltura ampliando il numero di membri con la partecipazione di rappresentanti di ogni associazione. Tra le modifiche introdotte, per velocizzare l’insediamento, si prevede la segnalazione di inizio attività attraverso la scia; le concessioni ai Comuni vengono rilasciate in aree ben definite e per ogni autorizzazione richiesta viene istruita la Conferenza dei servizi a garanzia della qualità ambientale degli insediamenti.

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