Aferpi, Anselmi e Marras (PD): “Abbiamo l’occasione di mostrare al mondo una nuova politica industriale”


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“A Piombino qualora Jindal confermasse gli investimenti annunciati siamo di fronte ad una vera e propria globalizzazione di ritorno. Ci è data l’occasione di esprimere una politica industriale di nuova generazione, che punta a governare gli effetti della globalizzazione attraverso un significativo sforzo delle pubbliche amministrazioni e che può offrire una nuova prospettiva al territorio, alla città, all’indotto, affiancando alla reindustrializzazione il risanamento ambientale e spazi per la diversificazione produttiva. Grazie dunque, anche da parte mia, al ministro uscente Calenda e alle strutture del Ministero e della Regione Toscana che hanno saputo gestire al meglio la delicatissima situazione che abbiamo vissuto fino alla firma e che, in parte, continiamo a vivere perché la contrattazione non è ancora conclusa. Adesso la vera priorità è accelerare la cosiddetta ‘fase 2’, che è poi ciò che distingue nella sostanza l’attuale piano industriale rispetto a quello presentato dallo stesso Jindal nel 2014; sia per i lavoratori che giustamente vogliono percepire un reddito lavorando e non con ammortizzatori, sia per recuperare vaste aree a ridosso del porto e rimetterle a disposizione della comunità; per questo dovremo quindi coordinare le bonifiche con il piano industriale e le scelte urbanistiche tese ad allontanare la fabbrica dai centri abitati”. Così Gianni Anselmi, presidente della commissione Sviluppo economico, intervenendo in aula dopo la comunicazione sulla vicenda Aferpi del presidente Rossi.

“Fino a qualche giorno si respirava un clima di assenza di futuro, non c’erano prospettive reali e sembrava non ci fossero alternative; la pagina che si è iniziato a scrivere dopo la firma al tavolo del Mise non sarà probabilmente l’ultima, ma senza dubbio restituisce a Piombino una speranza nuova. A chi si chiede se questa sia l’occasione giusta o sbagliata, io rispondo che è molto di più: è l’occasione per descrivere l’Italia ancora come un Paese industriale che non può e non deve fare a meno del manifatturiero e dell’acciaio. Ringrazio anche io il Governo uscente per aver posto le condizioni che hanno portato all’accordo, l’auspicio è che il nuovo Governo ne confermi gli impegni presi e lavori pensando che l’Italia debba rimanere un Paese industriale”. Afferma Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana, intervenendo nel dibattito.

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