Arezzo, Casa Circondariale, Approvata all’unanimità una mozione proposta da De Robertis e Brogi


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Il Consiglio regionale: “Il ministero faccia chiarezza sui lavori, intervenga la giunta”

carcerearezzo_425003916FIRENZE 09.04.2014 (c.b.) “Attivarsi presso il Ministero della Giustizia al fine di acquisire in tempi brevi elementi di valutazioni chiari circa le reali intenzioni relative al destino della Casa Circondariale di Arezzo con particolare riferimento alla tempistica relativa all’inizio ed al termine, oltreché alle modalità di esecuzione, dei lavori di ristrutturazione di detta Casa, interventi necessari per garantire le migliori condizioni di vita per i detenuti ospiti della struttura e contestualmente per alleggerire la pressione in altri penitenziari toscani”.

E’ questo l’impegno affidato alla giunta regionale da una mozione presentata dai consiglieri aretini del Pd Lucia De Robertis ed Enzo Brogi e approvata all’unanimità questa mattina dall’Aula.

Nella mozione viene riassunta l’annosa vicenda dei lavori di ristrutturazione della Casa circondariale di Arezzo, sottolineando che la mancata piena utilizzazione della struttura produce “riflessi negativi” sulla già delicata questione del sovraffollamento carcerario in Toscana e incide pesantemente sulla condizione dei detenuti e dei lavoratori.

«Siamo di fronte a una vera e propria emergenza della burocrazia italiana – spiegano De Robertis e Brogi – Un caso limite che la relazione 2013 del Garante regionale dei detenuti ha evidenziato a tinte forti: “carcere funzionante chiuso nel 2010 per un progetto di ristrutturazione demenziale che prevedeva lavori al primo e secondo piano e non al piano terra, un progetto che non è mai stato terminato. I lavori sono iniziati giusto per rendere la struttura inagibile, poi tutto è stato abbandonato al degrado”. Oggi la Casa circondariale di Arezzo – proseguono i due consiglieri – ospita ogni giorno mediamente 20 detenuti comuni, gli arrestati dalla polizia giudiziaria locale, e 10 collaboratori di giustizia, nonostante una capienza ufficiale di 103 posti. E’ giunto il momento di fare chiarezza una volta per tutte sui tempi e le modalità di esecuzione dei lavori di ristrutturazione, anche perché rappresenta il luogo di lavoro per 70 persone tra agenti di custodia, personale civile, medici, infermieri e relative famiglie, un complesso di persone che a ragione rivendica chiarezza sulla operatività futura della Casa Circondariale».

 

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