Bilancio, Pd in Regione: “Escludere aumento Irap e Irpef, completare riordino funzioni provinciali, proseguire nella riduzione delle partecipate”


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gruppo7I punti principali della risoluzione presentata dal gruppo Pd nella seduta odierna del Consiglio regionale
, collegata all’informativa della Giunta regionale n. 1 (Documento preliminare al bilancio di previsione 2016, legge di stabilità e proposte di legge collegate)

Crescita, lavoro, consumi, competitività e un buon livello dei servizi. E’ questo il modello toscano; un modello che il gruppo Pd mette al centro della risoluzione in merito alla proposta di Defr, alla legge di bilancio 2016 e alle proposte di legge collegate, illustrate dall’assessore Vittorio Bugli in un’informativa. I punti principali: evitare un aggravio fiscale su cittadini e imprese, escludendo in particolare l’aumento di Irap e Irpef, completare il riordino delle funzioni provinciali, mettere in atto, seppur a fronte di minori risorse, tutte le azioni possibili per rilanciare gli investimenti, sfruttare al massimo i fondi europei, proseguire gli obiettivi della riforma sanitaria, portare avanti una revisione della spesa pubblica, proseguendo nella riduzione delle partecipate.

“La Toscana è una terra produttiva che ha saputo reagire ad una fase difficile, questo ci consente di ricercare i margini per impostare politiche di sviluppo. Il Defr è il documento in cui potranno trovare una prima scansione gli indirizzi programmatici: l’ossatura dello sviluppo toscano – spiega Gianni Anselmi, consigliere regionale Pd e presidente della commissione sviluppi economico – Purtroppo non si può prescindere dal quadro vincolistico; dall’erosione delle risorse disponibili. Ma non intendiamo rinunciare al nostro ruolo di guida, alle nostre prerogative di governo. In un contesto in cui si avvertono segnali di ripresa, sia a livello nazionale che locale, seppur in modo territorialmente non omogeneo, è necessario evitare un aggravio fiscale su cittadini e imprese. E’ fondamentale proseguire negli interventi a sostegno del lavoro, insistendo sulle aree di crisi del nostro territorio – continua Anselmi – Condividiamo l’impostazione ferocemente selettiva e attenta che la giunta ha messo in piedi sull’utilizzo pro-attivo dei fondi comunitari. Inoltre, la risoluzione chiede alla giunta di proseguire il percorso in sede nazionale al fine di flessibilizzare la legge sul pareggio di bilancio; unico modo per rivedere i vincoli agli investimenti, e svincolare dal patto di stabilità la quota di compartecipazione regionale ai fondi europei”.

“La nostra posizione è netta: no a nuove tasse sulle famiglie e sulle imprese. Abbiamo bisogno di continuare il cammino virtuoso verso una Regione leggera, in grado di reperire ancora nuove risorse per riconfermare l’impegno sui servizi essenziali e su alcuni settori strategici, dall’istruzione al sociale, dalla cultura alla gestione del territorio. Crediamo che farlo è ciò che i cittadini toscani si aspettano da noi”, dichiara in aula Leonardo Marras capogruppo Pd in Regione.

Nella risoluzione si ricorda che “nel periodo 2010-2014 il tetto di spesa predeterminato annualmente dalla legge di stabilità si è ridotto di oltre 800 milioni di euro, passando dai 2,2 miliardi circa del 2010 ad 1,3 miliardi del 2014 comportando una drastica riduzione della capacità di intervento regionale nelle materie di propria competenza” e “con l’introduzione del pareggio di bilancio la capacità di spesa complessiva della Regione è determinata dalle previsioni di entrata, che per il 2016 si assestano a circa 1,4 miliardi”.

La  risoluzione da un lato chiede di “escludere un aumento dell’imposizione sulle famiglie e i cittadini, anche in linea con i provvedimenti del Governo” e dell’altro di “proseguire nel consolidamento degli interventi regionali in ambito di sostegno al lavoro e competitività delle imprese toscane, istruzione, cultura e sociale, difesa del territorio ed ambiente e mettere in atto ulteriori investimenti nell’ammodernamento delle infrastrutture”. Per fare ciò è opportuno rivedere e qualificare la spesa, “in particolare attraverso una riduzione già avviata del sistema delle partecipazioni regionali e nell’ulteriore efficientamento delle agenzie regionali” mentre resta prioritario proseguire nella riforma del sistema sanitario, “con l’obiettivo di continuare a garantire una sanità pubblica equa, efficiente e di qualità come quella toscana, anche in un contesto di minori risorse”, nonché, “di fronte ad una domanda sociale crescente a sostenere adeguate politiche per la casa e sul social housing”. Oltre alla necessità di ultimare il riordino delle funzioni provinciali già intrapreso con la legge regionale 22/2015, emerge l’opportunità di valutare nuovi ambiti su cui attivare specifiche politiche regionali, non necessariamente corrispondenti, in termini territoriali, a quelli delle ex province, ma legati a piuttosto a comuni caratteristiche socio-economiche.

 

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