Biliardino; mozione in Consiglio regionale. Ceccarelli, Benucci e Vannucci: «Non può essere equiparato, in nessun modo, al gioco d’azzardo. La Regione chieda al Governo di fare retromarcia»


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Il gruppo Pd in Consiglio regionale presenta una mozione per chiedere all’esecutivo toscano di intervenire presso il Governo per non sottoporre a certificazione onerosa calciobalilla, flipper e ping pong

«Biliardini, flipper, ping pong, freccette. A chi hanno mai fatto del male? Sono, anzi, giochi che da decenni troviamo nelle sedi di circoli, associazioni, centri parrocchiali, bar, sale giochi e stabilimenti balneari e che, nell’immaginario di intere generazioni, rappresentano esperienze di aggregazione e di benessere psicofisico. Per definizione non possono essere equiparati, in nessun modo, al gioco d’azzardo. Con una mozione chiediamo alla Giunta regionale di attivarsi presso il Governo e in modo particolare con il Ministero competente, affinché si possa giungere ad una revisione o ad un chiarimento della disciplina dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli del maggio 2021 che di fatto, dal 1 giugno 2022, sottopone a certificazione onerosa anche gli apparecchi che non erogano vincite in denaro o tagliandi, come appunto biliardi, carambole, dondolanti per bambini, tavoli da ping pong, freccette e calciobalilla con e senza gettoniera. La nostra richiesta è quella di non equiparare in termini autorizzativi e fiscali il gioco di puro intrattenimento, in quanto strumento di socializzazione e di benessere psicofisico, al gioco d’azzardo». È quanto chiedono alla Giunta regionale il capogruppo Pd, Vincenzo Ceccarelli e i consiglieri regionali Pd, Cristiano Benucci Andrea Vannucci con la mozione “In merito alle prospettive del gioco di puro intrattenimento e divertimento quale elemento di coesione sociale”.

«Dal 1 giugno di quest’anno biliardi, carambole, dondolanti per bambini, tavoli da ping pong, freccette e calciobalilla con e senza gettoniera, possono essere installati solo se dotati omologazione, nullaosta di distribuzione e  di messa in esercizio – proseguono Ceccarelli, Benucci e Vannucci – Una situazione che ha indotto molti gestori e responsabili di strutture ricreative e culturali  a non offrire più tali attrazioni, in particolare il calciobalilla. Stiamo parlando di attività ludiche che costituiscono uno strumento di puro divertimento e di vicinanza tra grandi e piccini. Uno svago da preservare e da considerare anche nella sua funzione inclusiva e ricreativa per la Toscana, luogo storicamente ricco di centri di aggregazione, e per tutto il Paese. L’auspicio è che il Governo possa porre rimedio al più presto, è necessario fare retromarcia».

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