Interrogazione a risposta scritta del consigliere regionale
Fare chiarezza sull’ iniziativa dell’azienda Avr Spa che ha introdotto l’utilizzo dei braccialetti elettronici per gli addetti allo svuotamento dei cestini nel Comune di Livorno. Lo chiede in un’interrogazione a risposta scritta rivolta alla Giunta il consigliere regionale del Partito democratico Francesco Gazzetti
“Viste le preoccupazioni che ha destato fra i lavoratori l’iniziativa messa in campo dalla ditta appaltatrice del servizio di pulizia stradale per conto di Aamps – ha detto Gazzetti-, mi sembra opportuno che, come istituzioni, cerchiamo di capirne di più, approfondendo una volta per tutte l’eventualità o meno che su sussistano rischi che da tale apparecchio possa derivare una forma di controllo della prestazione dell’operatore ecologico in tempo reale. Se fosse effettivamente attivo un sistema di controllo sui lavoratori- ha proseguito Gazzetti– , è necessario verificare se si siano attivati i percorsi di condivisione previsti dall’art4 dello Statuto dei lavoratori”.
L’interrogazione sottoscritta da Gazzetti richiama il caso Amazon condannato da quasi tutte le forze politiche e sociali in cui effettivamente il braccialetto permette di tracciare i movimenti di chi lo indossa. In questo caso, secondo quanto spiegato dall’amministrazione comunale di Livorno, non “ci sarebbe alcun controllo dei dipendenti” perché il braccialetto, seppur dotato di tecnologia Rfid (Radio-Frequency IDentification), non sarebbe in grado di monitorare gli spostamenti dei lavoratori. Si tratterebbe solo di un meccanismo per rendere più efficiente il servizio.
“Niente in contrario a rendere più efficienti i sistemi di raccolta differenziata – ha aggiunto Gazzetti– anche attraverso l’introduzione di innovazioni tecnologiche in grado di incentivare la tariffazione puntuale che premi i cittadini più virtuosi. Ma è necessario fare attenzione a non generare forme dirette di controllo dei lavoratori che richiederebbero appunto un accordo preventivo con le rappresentanze dei lavoratori” Su questo punto infatti lo Statuto dei lavoratori all’articolo 4 modificato con decreto legislativo nel 2015, è chiaro: impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori possono essere installati previo accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza sindacale unitaria o dalle rappresentanze sindacali aziendali”;
“E secondo quanto affermato dalle rappresentanze sindacali- ha concluso Gazzetti , i lavoratori dell’azienda Avr di Livorno non risulterebbero essere stati coinvolti dalle procedure individuate dall’articolo sopra richiamato”