Caccia allo Storno, “La Toscana disponga il prelievo in deroga”


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Lo chiede una mozione presentata dal presidente della commissione agricoltura, Loris Rossetti(Pd) e firmata anche da Remaschi, Spinelli, Ruggeri, Giani, Ceccarelli (Pd) e Ciucchi (Socialisti).

FIRENZE 27.07.2011 (c.b.) Impegnare la giunta regionale “a predisporre ed adottare una delibera che (ai sensi della Direttiva europea) disponga il prelievo in deroga della specie storno, da appostamento con divieto di utilizzo di richiami vivi, su tutto il territorio regionale ad esclusione delle aree boscate; in subordine, che disponga il prelievo in deroga, secondo le anzidette modalità, almeno nei territori di tutti i Comuni richiesti dalle Province”. Questi gli obiettivi principali di una mozione presentata in Consiglio regionale da Loris Rossetti, Marco Remaschi, Marco Spinelli, Marco Ruggeri, Eugenio Giani, Vincenzo Ceccarelli (Pd) e Pieraldo Ciucchi (Socialisti-Gruppo Misto). Il documento, che sarà discusso nella prossima seduta d’Aula, contiene anche un invito alla giunta toscana “ad adottare un ulteriore provvedimento che consenta, anche solo per gli appostamenti fissi individuati dalle Amministrazioni provinciali, il prelievo in deroga dello storno in quanto caccia tradizionale in Toscana (così come previsto sempre dalla Direttiva Ue). «Quella dello storno – spiega l’ideatore della mozione Loris Rossetti, presidente della commissione agricoltura a Palazzo Panciatichi – è una questione da troppo tempo all’attenzione della Toscana e non solo, una questione che va risolta anche perché l’Italia è il solo paese dell`Unione Europea, fra quelli che si affacciano sul Mediterraneo, dove lo storno non è compreso nell`elenco delle specie cacciabili. Stiamo parlando di una specie di grande rilevanza venatoria, che causa danni ingenti alle produzioni agricole e gravi disagi nelle città, che presenta problemi per la sua invasività nei confronti delle altre specie ornitiche della fauna toscana bisognose di tutela. Come Regione Toscana, insieme alle altre Regioni – ricorda Rossetti abbiamo più volte sollecitato il governo nazionale affinché si giungesse a una rapida soluzione del problema, anche intervenendo con un decreto. Oggi questa soluzione è sostenuta anche dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca Ambientale (Ispra), che in un suo recente documento ha dichiarato “come in Italia vi siano le condizioni affinché lo storno possa essere cacciato con modalità analoghe a quelle previste negli altri stati membri dove la specie è già oggetto di caccia”. Intanto – continua Rossetti – non sono state ancora emanate le linee guida, da parte del governo, per l’esercizio delle deroghe alle specie cacciabili: una situazione di ritardi e mancati adempimenti che determina una condizione di grande difficoltà per le Regioni, che si trovano a dover far fronte alle problematiche dei danni alle colture agricole ed alle altre emergenze causate dalla eccessiva presenza e dalla mancata gestione dello storno senza la disponibilità completa degli strumenti pur previsti dalla legge nazionale. Una situazione insostenibile – conclude Rossetti – che non può vederci fermi, soprattutto per dare risposte all’esigenza di garantire il massimo grado possibile di prevenzione dei danni e di equilibrio ambientale».

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