Carcere di Arezzo, “Chiusura che poteva essere evitata” Ceccarelli e Brogi portano il caso in Consiglio regionale


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FIRENZE 04.07.2011 (c.b.) Fare chiarezza al più presto sulla chiusura della Casa Circondariale di Arezzo e renderla di nuovo operativa. Questi gli obiettivi di una mozione presentata in Consiglio regionale da Vincenzo Ceccarelli e Enzo Brogi (Pd) e che intende spingere per sollecitare il ministero di Grazia e giustizia a fornire riposte su inizio e fine dei lavori per la ristrutturazione del carcere aretino. «La vicenda del carcere di Arezzo – spiega Ceccarelli – è davvero paradossale. In un momento in cui gli istituti penitenziari sono al collasso, con un sovraffollamento che solo in Toscana vede la presenza del doppio di detenuti rispetto alle capienze normali, di punto in bianco si decide di trasferire detenuti e personale di custodia, aggravando la situazione di altre carceri e procurando disagi ai dipendenti. Proprio sulla questione del personale – continua Ceccarelli – avevamo già registrato un venir meno agli accordi che prevedevano l’utilizzo degli agenti nell’ambito regionale, con personale impegnato in servizi in territori assai distanti da Arezzo. Poi la doccia fredda della chiusura, il 12 giugno scorso, per svolgere lavori di ristrutturazione che, ad oggi, non sono iniziati, non si sa quando cominceranno, né si conosce la data di conclusione. Tutto ciò – spiega Ceccarelli – è avvenuto pur in presenza della possibilità, tecnicamente attuabile, di effettuare gli ipotizzati lavori interni alla struttura utilizzando, nella fase di cantiere, le celle destinate alla sezione femminile, al momento inutilizzata ed in condizione di soddisfare tutte le norme in materia di sicurezza e abitabilità dei locali. Come si vede una situazione che procura danni economici e che aggraverà le già pesanti condizioni di vita nelle altre carceri toscane. Ora bisogna fare chiarezza– conclude il consigliere – anche per capire se c’è, come auspichiamo, la volontà di mantenere in funzione, per il futuro, la Casa Circondariale di Arezzo».

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