Interviene il presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale: “La struttura diretta dal Professor Stefano ai livelli più bassi in Italia per mortalità, pur occupandosi di casi ad alta complessità. Da incentivare integrazione tra le ASL e investimenti delle nuove strutture”.
FIRENZE 30.03.2011 (d.s.) «In momenti come questi, in cui troppo spesso i cittadini hanno la sensazione di trovarsi in una confusione generale che coinvolge molti aspetti della vita di ognuno di noi, credo che sia dovere per un amministratore pubblico avere l’onestà intellettuale per dire ai cittadini cos’è che va e cosa no al di là della parte politica in cui si trova. Analizzando i dati oggettivi, si capisce subito che la struttura diretta dal professor Stefano e composta da operatori tra i migliori a livello nazionale, è divenuta negli ultimi anni un vero e proprio centro di centro di eccellenza con utenti provenienti da tutta la regione (49% di pazienti provenienti da fuori Firenze) spesso con caratteristiche d’urgenza, ma lo si fa con un risultati ottimi, tanto che le statistiche ne indicano un tasso di mortalità tra i più bassi in Italia, inoltre si sperimentano con successo nuove tecniche operatorie che rendono gli interventi meno traumatici, con un decorso più rapido ed il tutto con costi per il sistema sanitario inferiori». Lo dice Marco Remaschi (Pd), presidente della commissione sanità in consiglio regionale, intervenendo sulla situazione di Cardiochirurgia a Careggi. «Credo che eccellenze di questa portata – aggiunge Remaschi – debbano essere ancor più valorizzate, favorendo l’integrazione e le collaborazioni tra le diverse strutture regionali, dando così la possibilità alle alte professionalità presenti, qui come in altre situazioni in Toscana, di esprimersi al meglio. Come credo che, seppur nelle difficoltà di bilancio, la Regione si stia muovendo nella giusta direzione, investendo nelle strutture, come per esempio sta facendo proprio per la cardiochirurgia di Careggi con la realizzazione di nuove sale operatorie, ormai di prossima apertura, che rappresentano una risposta reale ai fabbisogni dei cittadini toscani».