Clausola sociale per appalti pubblici, approvata all’unanimità mozione proposta da consiglieri Pd Lastri, Boretti e Naldoni (Pd): “Necessaria legge regionale a tutela dei lavoratori e della qualità dei servizi”


Share

consiglio_reg_2Il documento “In merito all’inserimento nel quadro normativo regionale della cosiddetta “clausola sociale” in materia di appalti di servizio” è stato sottoscritto da tutti i rappresentanti dei gruppi consiliari

 

“Serve una normativa regionale che determini il riassorbimento del personale impiegato nel passaggio da un’impresa a un’altra, nell’ambito di servizi o appalti promossi dalla Regione o da enti ad essa dipendenti”. E’ quanto chiede alla Giunta regionale una mozione approvata oggi all’unanimità dall’Assemblea toscana, che vede come primi firmatari i consiglieri regionali del Pd Daniela Lastri, Vanessa Boretti e Simone Naldoni e sottoscritta da tutti i rappresentanti dei gruppi consiliari. “Si tratta della cosiddetta ‘clausola sociale’, una formula ad hoc che da una parte tutela i lavoratori di specifici settori e dall’altra, grazie all’esperienza acquisita, garantisce la qualità e l’efficacia dei servizi erogati. L’obiettivo è quello di promuovere standard elevati di tutela sociale – spiegano Lastri, Boretti e Naldoni –  Per far questo è necessario predisporre di una normativa regionale che appunto nei casi in cui per servizi o appalti pubblici ci sia un passaggio da una ditta cessante a un’altra aggiudicataria, assicuri non solo la ricollocazione della manodopera e quindi la salvaguardia dei livelli occupazionali, ma anche le pregresse condizioni di inquadramento e di retribuzione, oltre alla valorizzazione della professionalità, dell’affidabilità e dell’esperienza delle realtà imprenditoriali. Stiamo parlando di situazioni che purtroppo, proprio per la delicata e complessa fase economica che stiamo attraversando, sono piuttosto diffuse, anche nei nostri territori – concludono i consiglieri Pd – Per questo, è quanto mai necessario arrivare a una normativa regionale in grado di fissare delle garanzie sui livelli occupazionali e sulle condizioni di lavoro, che devono sempre rimanere dignitose”.

Share