Commissione Forteto bis, Bambagioni (Pd): “Si indaghi senza timori”


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bambagioni“La Commissione lavorerà con serietà, nell’interesse della buona politica e nel rispetto delle leggi. Per questo è bene sgomberare il campo da ogni strumentalizzazione negativa:  la  mia designazione a Presidente della  Commissione d’inchiesta Forteto bis è stata fatta  per dare continuità al buon lavoro della prima Commissione, quella della scorsa legislatura, che fu costituita proprio su mia  proposta. Una proposta che fu  approvata da tutte le forze politiche allora presenti in Consiglio”, dichiara Paolo Bambagioni, consigliere regionale del Partito Democratico e presidente della Commissione d’inchiesta responsabilità politiche e istituzionali vicenda Forteto.

“Mi pare pertanto che ci si trovi davanti a un fatto  politico acquisito  che dimostra che  non  vi è nessuna volontà  di insabbiare  la ricerca di  coperture politiche  nella vicenda delle violenze e dei maltrattamenti dei minori affidati al  Forteto. Il mio programma di lavoro  – continuaBambagioni – avrà come base di partenza sia il documento finale della  prima Commissione d’indagine, approvato all’unanimità da tutte le forze politiche dell’Assemblea toscana,  sia l’esemplare sentenza pronunciata ieri dal Tribunale di Firenze contro Rodolfo  Fiesoli e suoi complici che ha ulteriormente confermato le violenze attuate nella comunità da almeno 30 anni. Qualsiasi strumentalizzazione partitica è quindi fuori luogo, oltre che dannosa per l’accertamento di ogni responsabilità da qualsiasi parte essa sia eventualmente collocata politicamente. Infatti, oltre a promuovere la prima commissione d’indagine sul Forteto, ho  anche proposto al Presidente Rossi la costituzione di  parte civile della Regione Toscana nel  processo contro Fiesoli, senza tenere in nessun conto  di alcuni timori e reticenze che si erano manifestate  anche nel mio partito. Sgombrato il campo da ogni strumentalizzazione negativa, mi auguro dunque che la Commissione lavori con serietà e serenità;  nell’interesse della  buona politica e nel rispetto delle leggi. Confermando  al Consiglio regionale quell’autorevolezza che  la buona politica gli ha fatto conquistare”.

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