Commissione Inchiesta Infiltrazioni mafiose in Toscana, la Commissione approva la relazione finale di PD e IV


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Dai lavori emerge un operato della Regione corretto e nessun collegamento tra l’emendamento, mai applicato, e l’illecito smaltimento del Keu. Dalla maggioranza 6 proposte per contrastare le mafie in Toscana.
 
La Commissione di inchiesta sulle infiltrazioni mafiose ha oggi terminato i propri lavori, approvando la relazione finale di iniziativa di PD e IV e bocciando l’altra dei gruppi costituenti la minoranza in Consiglio regionale.
“Il nostro compito premette la commissaria del Partito Democratico, Lucia De Robertis doveva essere quello di valutare, partendo dai fatti oggetto della vicenda Keu, la correttezza dell’operato della Regione, nonché una migliore conoscenza sulle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata sul nostro territorio regionale. Purtroppo per quest’ultimo non siamo arrivatati a produrre una disamina del tutto esauriente, la causa principalmente sta nel fatto che la Commissione ha concentrato gran parte dei propri lavori sulla vicenda Keu. In questo, come consiglieri di maggioranza, abbiamo concesso la massima disponibilità alle istanze delle minoranze. E’ stato tutto messo nero su bianco nella nostra relazione, che è chiara nel far vedere tutti i limiti istituzionali di questa commissione, come dimostrato, ad esempio, dall’impossibilità di avere in audizione la comandante dei carabinieri forestali, che non ha potuto accogliere l’invito proprio per la concomitanza dell’indagine”.
 
“Con queste premesse – prosegue la consigliera dem – abbiamo sempre lavorato per giungere ad un testo unitario, sulla traccia di quello arrivato dalla presidente Meini e su cui la Commissione si è confrontata, nell’unanime consenso su metodo e finalità, fino alla seduta del 21 febbraio. Data in cui, prima FdI, poi FI e Lega hanno scelto di costruire una relazione di minoranza, perdendo a nostro avviso una importantissima occasione di uscire con un testo unico, dove ovviamente avremmo garantito – come detto più volte in commissione -,  nella parte delle conclusioni, che le minoranze consiliari potessero esprimere le proprie, assumendosene ovviamente la titolarità, ancorché da noi non condivise”.
 
“Andando nel dettaglio della nostra relazione- aggiunge De Robertis – dai lavori della Commissione è apparso chiaro il corretto operato degli uffici della Regione competenti in materia di autorizzazioni ambientali, nonché da parte di ARPAT nell’esercizio delle funzioni di controllo connesse a quelle autorizzazioni. Per quanto riguarda l’altra questione oggetto dei lavori, l’emendamento sul conferimento dei reflui, – prosegue ancora De Robertis – si è confermato quanto sempre sostenuto fin dal consiglio del 28 aprile: non c’è nessun collegamento fra l’illecito smaltimento del Keu – che occorre bonificare, ovunque esso sia localizzato, e la Regione si è già attivata con tempestività e risorse – e l’approvazione dell’emendamento, mai applicato e infine revocato. Tanto che, come è noto, il Governo ha rinunciato all’impugnativa”.
 
“Sulla base di tutto quello venuto fuori dalla commissione – aggiunge ancora De Robertis – abbiamo ritenuto di proporre sei punti che crediamo possano fornire una prima importante riposta al fenomeno delle infiltrazioni in Toscana. Prima di tutto verificare se il sistema informativo voluto dal Ministero dell’Ambiente italiano per monitorare i rifiuti pericolosi tramite la tracciabilità ha effettivamente prodotto un sistema migliore e maggiormente capace di garantire la tracciabilità del rifiuto speciale; attraverso i tavoli economia circolare e con l’ausilio di ARRR S.p.A. e IRPET, costruire una banca dati per il monitoraggio dei conferimenti di rifiuti speciali. Valutare l’introduzione nel regolamento interno del Consiglio di elementi di verifica tecnica degli emendamenti, ferma restando la tutela delle prerogative costituzionali e statutarie riconosciute ai singoli consiglieri, con particolare riguardo ala tutela di iniziativa delle minoranze; attivare accordi di collaborazione con le Prefetture per comuni iniziative di prevenzione e controllo delle infiltrazioni criminali nel tessuto economico, sociale, amministrativo ed istituzionale regionale, con particolare riguardo all’accesso delle imprese alle risorse dei fondi strutturali del periodo 2021-2027; potenziare il fondo anti usura, in particolare per il settore del commercio di vicinato e dei pubblici esercizi, nonché la sottoscrizione di  accordi con il sistema bancario per favorire la concessione di credito agevolato alle imprese, al fine di evitare il ricorso a capitali immessi dalla criminalità tramite lo strozzinaggio e conseguente cessione forzata delle attività; infine il sostegno anche economico alle associazioni di categoria nell’esercizio di funzioni di presidio contro l’ingresso della criminalità fra le rispettive attività associate”.
 
“Ci tengo infine a ribadire – conclude De Robertis – che l’intento finale delle opposizioni non era forse di rendere costruttiva questa commissione, ma soltanto quello di riproporne un taglio politico, solo per provare a mettere in difficoltà il PD”.
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