Cyberbullismo. Rosignoli: “Servono nuove iniziative di prevenzione e contrasto”


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Dopo le vicende di cronaca di questi giorni la consigliera regionale Elena Rosignoli chiede il ri-finanziamento delle misure contenute nella legge regionale 71/2019

“Le vicende emerse dalle cronache di questi giorni nel territorio senese ci confermano che il fenomeno del cyberbullismo sta assumendo dimensioni e caratteristiche preoccupanti, soprattutto tra i giovani e i giovanissimi, acuito dagli effetti sociali della pandemia. Per questo servono al più presto nuove iniziative di prevenzione e di contrasto. Nel 2019, su iniziativa del Parlamento degli studenti, la Toscana ha approvato una buona legge che prevede misure importanti. Chiedo che la Giunta regionale si attivi al più presto a partire dall’attuazione e dal ri-finanziamento delle misure contenute in quella legge.”

Così la consigliera regionale del Partito Democratico Elena Rosignoli illustra l’interrogazione depositata in Consiglio regionale dopo i gravi episodi registrati in questi giorni come quello della cosiddetta “chat degli orrori” che ha portato la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Firenze ha iscrivere 12 giovani sul registro degli indagati. All’interno della chat di whatsapp, ragazzi e ragazze tra i 13 e i 17 anni, e alcuni maggiorenni, si sarebbero scambiati immagini pedopornografiche e inneggianti all’odio razziale con esaltazione di Hitler, del nazifascismo e pure del terrorismo islamista.

“Le ultime ricerche dell’Istat e del Censis ci spiegano che i fenomeni di bullismo e cyberbullismo interessano un numero sempre maggiore di ragazze e ragazzi come vittime, testimoni e soggetti attivi – spiega la consigliera dem -. In questi mesi le misure di contenimento della pandemia hanno ridotto i contatti sociali e provocato una sorta di isolamento forzato provocando un incremento generale di atti violenti e intimidatori sia nei canali di comunicazione privati, come le chat, che all’interno delle piattaforme social. La tragica vicenda della bambina di Palermo morta soffocata nel tentativo di rispondere ad una sciagurata sfida on line oppure la scomparsa della giovane di Reggello fuggita di casa con un’influencer, ci pongono un problema enorme legato al rapporto dei giovani con i social network su cui passano gran parte del proprio tempo libero. C’è un bisogno di agire in fretta per educare a l’uso di questi strumenti.”

“La legge regionale prevede misure efficaci con il coinvolgimento attivo degli enti locali, delle asl, delle università e degli enti di ricerca – continua Rosignoli – ci sono azioni di sostegno alla genitorialità per aiutare i genitori nel loro compito educativo; azioni educative nei confronti dei minori; azioni rivolte ai minori e alle famiglie per l’uso consapevole degli strumenti informatici e di internet. Chiedo alla Giunta di attivarsi al più presto perché il rischio che abbiamo di fronte è quello del dilagare di fenomeni di bullismo e cyberbullismo incentivati dagli effetti delle misure di contrasto alla pandemia.”

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