Approvato a maggioranza dell’Assemblea toscana il documento di economia e finanza regionale 2023
«Messa in sicurezza del territorio, tutela ambientale, interventi su viabilità e trasporti, edilizia sanitaria, pubblica e residenziale, misure a favore delle imprese: sono i principali ambiti di intervento del Documento di economia e finanza 2023. Una manovra che continua ad essere condizionata dal contesto emergenziale dovuto agli effetti della pandemia e dal quadro economico fortemente influenzato dall’aumento dei costi energetici, dal rialzo dei tassi di interesse e da un aumento generalizzato dei prezzi delle materie prime». È quanto dichiara Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd e presidente della Commissione affari istituzionali illustrando in Aula il Documento di economia e finanza regionale 2023.
«Nel Defr sono previste risorse per un totale di 1miliardo 664 milioni, così ripartite nel triennio: 743 milioni nel 2023; 460 milioni nel 2024 e 460 nel 2025. Il documento di economia e finanza si articola in 29 progetti suddivisi in sette aree».
Di seguito gli interventi, maggiormente strategici, finanziati.
1)Digitalizzazione e competitività del sistema toscano 2) Un decimo delle risorse andrà all’area della transizione ecologica, la cui componente principale è quella dell’assetto idrogeologico, della tutela della costa e della risorsa idrica 3) Un quarto delle risorse è destinato alle infrastrutture e alla mobilità sostenibile; 4) Il sei per cento al settore dell’istruzione, della ricerca e della cultura 5) Un decimo delle risorse è destinato all’area dell’inclusione e coesione, con un’attenzione importante alla qualità dell’abitare; 6) Il 42,6 per cento delle risorse andrà alla salute 7) Relazioni interistituzionali e governance del sistema regionale, con interventi tutti centralizzati a favore della Toscana diffusa, delle aree interne e dei territori montani.
«È indispensabile fare un’analisi del contesto in cui andiamo ad approvare il Documento di economia e finanza regionale, prendendo in esame il clima di incertezza per imprese e cittadini. Nonostante il periodo di crisi, nel 2021 ci sono stati importanti segnali di ripresa, con un Pil attestato al 6,6%. Un quadro che nel 2022 si è deteriorato, portando il Pil al 2,2%. Una situazione dovuta, da una parte, alla crescita dei contagi da covid, dall’altra, all’interruzione della catena delle forniture, all’aumento del gas naturale e delle tariffe elettriche, e all’andamento inflattivo importante – continua Bugliani – Un’ulteriore osservazione riguarda l’equilibrio economico del sistema sanitario regionale che, dovendo fare i conti con un livello di spesa e di impegno di gran lunga superiori, ha saputo reggere l’urto della pandemia da covid-19. Nel 2020 la stabilità generale è stata mantenuta. Il perdurare della pandemia ha imposto, anche per il 2021, una serie di misure importanti che, a differenza del 2020, non hanno trovato la stessa risposta da parte del Governo. Nonostante questo, il sistema generale della finanza regionale, in ambito sanitario, è riuscito a ricomporre l’equilibrio”.
«A fronte di questo contesto, la Toscana continua a compiere scelte che puntano sull’inclusione sociale e territoriale come modello di sviluppo; sulla modernizzazione delle infrastrutture e su una crescita sempre più sostenibile; sulla qualità dell’istruzione, sull’edilizia scolastica, sulla tutela dell’ambiente e il contrasto al rischio idrogeologico: materie da cui passa il futuro delle nostre comunità e su cui continueremo a investire risorse e competenze», conclude Bugliani.