Edifici industriali e artigianali: via libera al frazionamento


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Misura per fornire elementi di flessibilità anti-crisi e per dare un contributo concreto al mantenimento dell’occupazione.

capannoneIl Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge che permette, anche in deroga ai regolamenti urbanistici, l’inserimento di ulteriori attività produttive senza aumento di volume, di superficie utile e mantenendo la destinazione produttiva. La misura introduce elementi di flessibilità per fronteggiare la crisi economica

 

Frazionare gli impianti a destinazione industriale e artigianale consentendo l’inserimento di ulteriori realtà produttive nelle nuove unità immobiliari che risultano dall’intervento. Lo prevede la proposta di legge sul frazionamento di edifici a destinazione industriale e artigianale, approvata con voto unanime dal Consiglio regionale della Toscana, che modifica il testo vigente (1/2005) ed è peraltro già inserita nella proposta di riordino complessivo in materia di Governo del territorio (282/2013).
La norma prevede, come ha spiegato il presidente della commissione Ambiente Gianfranco Venturi, che il frazionamento possa realizzarsi anche in deroga ai regolamenti urbanistici comunali. Per evitare speculazioni, viene comunque stabilito che il frazionamento degli impianti a destinazione industriale e artigianale avvenga senza aumento di volume o di superficie utile lorda e a patto che sia mantenuta la destinazione produttiva. Il tutto è poi subordinato all’approvazione, da parte del Comune, di un piano industriale con cui l’imprenditore interessato dimostri la necessità dell’intervento ai fini del mantenimento dell’attività produttiva e della salvaguardia dell’occupazione. L’attività da insediare, infine, deve essere compatibile con quella già esistente.

 

Leggi la relazione della disposizioni sul frazionamento di edifici a destinazione industriale e artigianale

Leggi il testo della legge sul frazionamento edifici a destinazione industriale e artigianale

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