Enzo Brogi: “L’amianto al bando in tutta Europa!”


Share

Su proposta di diciassette rappresentanti di comuni, province e regioni europee, tra cui la Toscana con il consigliere regionale del Pd Enzo Brogi, si è avviato il percorso che porterà, nel prossimo mese di ottobre, alla probabile adozione di una raccomandazione a tutti i 47 governi dei paesi aderenti al Consiglio d’Europa per la messa definitiva al bando dell’estrazione, la lavorazione, l’utilizzo e il commercio dell’amianto e dei prodotti dove esso è contenuto. «Il Congresso può soltanto formulare raccomandazioni che dovranno poi essere adottate dai governi – spiega Brogi – ma l’iniziativa ha un grande valore, perché il tema è stato ammesso alla discussione alla quasi unanimità. La recente sentenza del Tribunale di Torino, che ha inflitto dure condanne alla dirigenza della multinazionale Eternit, sta assumendo un valore non solo per l’Italia ma anche per tutti quei paesi in cui l’amianto è ancora “legale” – continua Brogi – e si sta diffondendo la consapevolezza della pericolosità dell’amianto. Quindi, la lotta condotta da lavoratori e cittadini nel nostro paese sta avendo una risonanza internazionale. In Toscana – ricorda il consigliere – abbiamo avuto il caso eclatante della ex Breda, ma la questione riguarda ancora oggi anche gli edifici privati e pubblici. Per quest’ultimi la Regione ha già concluso una mappatura e attualmente sono ancora 725 gli edifici pubblici sul suolo toscano che presentano manufatti in amianto dannosi per la salute. Ora si tratta di procedere con il censimento degli edifici privati, ma servono risorse che sono state chieste al governo da tempo e ancora non arrivano. In entrambi i casi, poi, ci sarà il problema della rimozione e dello smaltimento, cosa davvero complessa, ma necessaria. Ma intanto – conclude Brogi – l’iniziativa per la messa al bando in Europa è importante per fermare ulteriori produzioni e utilizzazioni del materiale killer.” “Le conseguenze dell’amianto sulla salute e il necessario divieto della sua estrazione e del suo utilizzo” Proposta di raccomandazione Presentata da 17 membri del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europea (CPLRE), rappresentanti di Italia, Francia, Germania, Polonia, Romania, Norvegia e Armenia Primi firmatari: Angelo Muzio (PD), Agnese Ugues (PdL), Maria Grazia Sassi (PdL), Enzo Brogi (PD), Luciano Vecchi (PD), Marco Monesi (PD), Fabio Pellegrini (PD), Bruno Marziano (PD), Emilio Verrengia (PdL) Il 13 febbraio 2012, il Tribunale di Torino (Italia) ha condannato a una pena di 16 anni di reclusione la direzione belgo-svizzera della multinazionale del cemento ETERNIT per “disastro ambientale intenzionale permanente”, avendo provocato mesotelioma pleurico – una forma rara, virulenta e mortale di cancro – a migliaia di vittime. Nella sola città di Casale Monferrato (Piemonte, Italia. 35.000 abitanti), si contano 1.800 decessi tra i lavoratori, le loro mogli e i loro figli, cittadini comuni… Il periodo di latenza è va dai 2 ai 40 anni, e ciò lascia prevedere una ecatombe mai vista di vittime del lavoro In Italia, dal 1992, una legge proibisce l’estrazione, la produzione, la trasformazione e la commercializzazione di prodotti contenenti amianto. Tale proibizione è stata il risultato di posizioni ed azioni intraprese da poteri locali, sindacati, associazioni indipendenti di cittadini che si sono battuti senza sosta a tale fine Di fronte a tale ecatombe di donne e uomini, molti paesi europei hanno seguito l’esempio dell’Italia e hanno proibito ogni utilizzo dell’amianto Ciò nonostante, ancora oggi, l’industria dell’amianto è permessa in alcuni paesi, mettendo così in pericolo la salute dei lavoratori e seminando la morte tra di loro, le loro famiglie, i loro vicini Il processo di Torino ha prodotto tutte le prove irrefutabili del pericolo e degli effetti cancerogeni dell’amianto. Continuare ad esporre – per ragioni esclusivamente economiche – lavoratori e cittadini a un tale rischio deve essere considerato come un crimine umanitario e deve essere sanzionato come è stato fatto in Italia E’ dovere di ogni società civile fare in modo che le future generazioni non debbano più subire tali tragici eventi e procedere all’armonizzazione delle direttive internazionali riguardanti l’estrazione e l’utilizzazione dell’amianto Tenuto conto di quanto precede, il Congresso raccomanda al Comitato dei Ministri: a. di invitare gli Stati membri del Consiglio d’Europa che non l’abbiano ancora fatto, di cessare definitivamente ogni uso o sfruttamento dell’amianto o dei prodotti contenenti amianto e di studiare le possibilità di indennizzo delle vittime b. di invitare le collettività locali e regionali a produrre ogni sforzo in tale direzione e nel quadro delle loro competenze rispettive.

Share