Ex Trw, nuovo sopralluogo di Arpat  e impegno della Regione ad attivare verifiche con Comune e Provincia


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gazzetti2L’assessore Fratoni risponde all’interrogazione di Gazzetti (Pd).

Nuovo sopralluogo di Arpat nell’area ex Trw  e impegno della Regione insieme a Comune e Provincia per  attivare opportune verifiche sia presso l’attuale proprietà, sia nei confronti dei soggetti che nel 1994 hanno attivato la messa in sicurezza della falda. Con diffida nei confronti di chi inquina nel caso in cui le verifiche non diano esiti positivi. Così, grazie alle sollecitazione del consigliere regionale del Pd Francesco Gazzetti,  l’assessore all’ambiente Fratoni risponde per scritto all’interrogazione che l’esponente del Pd di Palazzo Panciatichi ha rivolto alla Giunta, in cui si chiede di ‘verificare lo stato di eventuale inquinamento dell’area  e di attivarsi per scongiurare conseguenze ambientali”.

Gazzetti aveva espresso preoccupazione e chiedeva appunto che l’Arpat verificasse l’eventuale stato di inquinamento dell’area ex Twr, in modo da evitare una ipotetica crisi ambientale, che si andrebbe a sommare a quella occupazionale e sociale, determinata dalla dismissione dello stabilimento. Nella risposta dell’assessore Fratoni si legge che dopo l’ultimo sopralluogo di Arpat alla fine di ottobre “è stato verificato che nella parte dell’area Delphi nel capannone sono tutt’ora presenti gli impianti della messa in sicurezza (MISE), ma sono inattivi e che, dopo l’apertura di alcuni tombini, è stata riscontrata la presenza di olii industriali.

“L’onere delle azioni di bonifica – si legge nella nota di Fratoni- ricade, in base al principio ‘chi inquina paga’ sul responsabile dell’inquinamento che deve essere diffidato dalla Provincia, cosa che risulta sia già stata fatta”. Nell’interrogazione del consigliere Gazzetti si faceva presente che “i 50 pozzi presenti nell’area che consentivano l’aspirazione degli olii dispersi nel terreno dal processo produttivo, risulterebbero essere stati disattivati, impedendo quindi un corretto smaltimento degli olii” Nella risposta dell’assessore si ribadisce l’impegno della “Regione insieme  a Comune e Provincia ad attivare opportune verifiche sia presso l’attuale proprietà, sia nei confronti dei soggetti che nel 1994 hanno attivato la messa in sicurezza della falda. Il percorso individuato, nel caso in cui i contatti in corso non diano esito positivo , prevede di attivare le procedure di legge che prevedono l’emanazione di una specifica ordinanza per gli interventi di messa in sicurezza. E’ chiaro poi che ogni eventuale intervento di recupero edilizio non potrà essere effettuato se non sono stati fatti tutti gli accertamenti ambientali  e le bonifiche necessarie”.

 

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