Fusioni dei comuni, ok a referendum per Bibbiena e Ortignano Raggiolo, Dicomano e San Godenzo, Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa


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Approvate in Consiglio regionale tre proposte di delibera per l’indizione dei referendum e due ordini del giorno collegati di iniziativa Pd. I provvedimenti illustrati in aula da Giacomo Bugliani presidente commissione Affari istituzionali

 

Approvate dal Consiglio regionale le proposte di delibera per indire i referendum sulle fusioni dei comuni di Bibbiena e Ortignano Raggiolo (Ar), Dicomano e San Godenzo (Fi), Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa (Fi). Collegati alle prime due delibere – Bibbiena e Ortignano e Dicomano e San Godenzo – anche due ordini del giorno, di iniziativa Pd, che impegnano il Consiglio regionale, a “tenere conto, nel pieno rispetto delle sue prerogative, nella conclusione dell’iter legislativo in oggetto, prima di tutto della volontà espressa dai cittadini con il voto e dell’eventuale orientamento assunto dai Comuni successivamente allo svolgimento della consultazione referendaria mediante determinazione dei rispettivi consigli comunali”, atti che rispondono alle istanze manifestate dagli amministratori e dai cittadini durante l’istruttoria in commissione.

 

“Saranno circa trentamila i cittadini toscani che saranno presto chiamati a esprimere consenso o dissenso sulle fusioni dei loro comuni di residenza. – ha illustrato Giacomo Bugliani, presidente commissione Affari istituzionali in Consiglio regionale. – Stiamo continuando a portare avanti il percorso intrapreso a inizio legislatura per favorire i processi di aggregazione, sempre partendo dal presupposto fondamentale del rispetto delle volontà dei territori. Nei casi di Bibbiena e Ortignano Raggiolo e Dicomano e San Godenzo, abbiamo ritenuto opportuno accompagnare le delibere con due ordini del giorno ad hoc che, raccogliendo le sollecitazioni arrivate dal confronto con le varie comunità, sottolineano e rafforzano il modus operandi con cui ci muoveremo nella valutazione della fattibilità delle fusioni. Nel caso del terzo progetto di fusione, non è stato necessario presentare un ulteriore strumento dato il livello avanzato di integrazione tra le due amministrazioni e il percorso partecipativo già in atto da tempo sul tema”.

 

 

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