Gruppo Telecom Italia-Tim, Nardini, Mazzeo e Pieroni (Pd): “Scongiuriamo licenziamenti, questo è un settore strategico per lo sviluppo tecnologico della Toscana”


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Con una mozione i consiglieri regionali Pd chiedono alla Giunta di impegnarsi affinché si salvaguardino i livelli occupazionali degli stabilimenti toscani. Nelle prossime ore l’incontro in Regione con le Rsu; un appuntamento atteso e necessario, anche alla luce dello sciopero nazionale indetto per domani.

“Quella dei lavoratori del Gruppo Telecom Italia-Tim e di tutto l’indotto del settore delle telecomunicazione è una situazione su cui è urgente fare chiarezza. Esprimiamo vicinanza e solidarietà ai dipendenti e alle loro famiglie che da mesi vivono con incertezza il loro futuro occupazionale: ricordiamo che l’azienda ha annunciato circa 5000 esuberi in tutto il territorio nazionale, un piano che avrà pesanti ricadute anche in Toscana. Chiediamo alla Regione di attivarsi affinché siano salvaguardati i posti di lavoro e di conseguenza lo sviluppo e la crescita in ambito regionale dell’infrastruttura tecnologica nel settore delle telecomunicazioni”. È quanto chiedono alla Giunta Regionale Alessandra NardiniAntonio Mazzeo e Andrea Pieroni, Consiglieri Regionali Pd con la mozione “In merito alle prospettive occupazionali e strategiche del Gruppo Telecom – Italia – Tim, all’ordine del giorno della seduta del Consiglio Regionale di domani, martedì 13 e mercoledì 14 dicembre.

“Intanto apprendiamo positivamente dell’incontro che vi sarà nelle prossime ore in Regione con le Rsu di TIM Toscana Slc/Cgil, Fistel/Cisl e Uilcom/Uil; un appuntamento che servirà ad illustrare la situazione occupazionale e lo scenario che potrebbe aprirsi a seguito delle scelte aziendali. Le decisioni prese negli ultimi anni dal Gruppo Telecom Italia-Tim hanno portato contratti di solidarietà, mobilità e riduzioni salariali. Condizioni che sono state accettate dai lavoratori con l’obiettivo di vedere rilanciare l’azienda, consapevoli che lo sviluppo e la crescita di un settore strategico come quello delle comunicazioni può contribuire alla crescita del Paese in termini di incremento del PIL. E invece l’azienda va nella direzione opposta annunciando un forte ridimensionamento dell’organico e dunque di professionalità. Uno scenario che avrebbe gravi ricadute a livello occupazionale e per lo sviluppo tecnologico di tutta la regione. Ricordiamo,  infatti, che la Regione nell’ambito della proposta di Programma Regionale di Sviluppo 2016-2020, con particolare riferimento al Progetto n. 6  – Agenda digitale, banda ultra larga, semplificazione e collaborazione – si è posta come traguardo quello di dotare la Toscana di infrastrutture tecnologiche adeguate a supportare lo sviluppo e la crescita basate sul digitale: l’infrastrutturazione del territorio in banda larga e ultralarga per cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione. Dobbiamo scongiurare che un comparto così vitale per la modernizzazione, la connettività, lo sviluppo delle nostre comunità venga impoverito. Anche la Regione può fare la propria parte difendendo il lavoro e la pianificazione di uno sviluppo che non può subire rallentamenti”.

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