I consiglieri regionali Pd domani alla manifestazione per la Lucchini


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Una delegazione del gruppo Pd in Consiglio regionale della Toscana parteciperà domani giovedì 3 ottobre a Piombino alla manifestazione nazionale a sostegno della Lucchini organizzata da Fim, Fiom, Uilm, i sindacati dei metalmeccanici, alla presenza dei tre segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Raffaelle Bonanni e Luigi Angeletti. Tra i membri della delegazione, Marco Ruggeri, il capogruppo, Ivan Ferrucci, consigliere regionale e segretario Pd Toscana, e Matteo Tortolini, consigliere regionale di Piombino. “Scongiurare lo  spegnimento dell’altoforno: è quello che chiederemo con forza partecipando a una manifestazione importante che per la prima volta riunisce a Piombino i vertici nazionali dei sindacati, e portando avanti, in questo modo, il nostro impegno  in difesa del polo siderurgico e a fianco dei lavoratori della Lucchini. – spiega Ruggeri – Oggi vogliamo ribadire la necessità di un intervento governativo per dare respiro alla produzione e garantire un futuro all’azienda”. “Il Pd regionale ha sempre espresso forte preoccupazione per la situazione della Lucchini: anche oggi, in una manifestazione grande e importante come questa vogliamo essere presenti per sottolineare ancora una volta la necessità di difendere un polo siderurgico fondamentale per la Val di Cornia, la Toscana e il Paese”, precisa Ferrucci.  “Con il futuro della Lucchini è in discussione lo sviluppo economico di Piombino e della Val di Cornia: non possiamo stare a guardare mentre è a rischio un pezzo di manifatturiero di importanza nazionale e la presenza dei tre segretari generali dei sindacati dà l’idea della drammaticità della vicenda. – fa presente Tortolini – Occorre trovare una soluzione in grado di traghettare il sito siderurgico verso un nuovo modello produttivo, competitivo e sostenibile, riducendo al minimo i costi sociali per la città e i lavoratori, e unitamente rispondere alla necessità di mettere in atto un piano di bonifica e di reindustrializzazione per le aree che nel futuro saranno occupate da impianti dismessi. Gli strumenti legislativi ci sono, devono essere attivati”.

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