Il nuovo governo taglia le risorse per la sanità. Ceccarelli: “Scelta miope che va contro le famiglie, la tutela della salute e la tenuta del sistema sanitario pubblico”


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Il nuovo Governo taglia le risorse per sanità. Questo è quanto emerge dalla nota di aggiornamento del documento di economia e finanza. Dopo anni caratterizzati da tagli alla spesa sanitaria, negli anni 2020-2022, anche in conseguenza delle misure adottate per contrastare la crisi pandemica, il Fondo Sanitario Nazionale è cresciuto di 11,2 miliardi di euro, rispetto all’incremento di appena 8,2 miliardi di euro registrato nell’arco del periodo 2010-2019, ora il Governo sceglie di avviare un percorso di riduzione della spesa, nonostante a livello europeo l’Italia sia ancora oggi tra le nazioni che investono di meno, in rapporto alla popolazione. E’ quanto emerge dalla mozione presentata dal Gruppo del Pd In Consiglio Regionale, con proponente il capogruppo Vincenzo Ceccarelli in accordo con Enrico Sostegni Presidente della Commissione sanità.

“La pandemia – spiega Ceccarelli – aveva posto fine alla stagione dei tagli alla sanità e dimostrato quanto il servizio pubblico fosse di primaria importanza. A fronte della modifica delle previsioni circa l’andamento dell’economia nazionale non corrisponde un’analoga variazione della spesa sanitaria in rapporto al PIL e l’aumento dei costi dell’energia sta già gravando sulle spese sanitarie dei bilanci delle Regioni e generando come diretta conseguenza, l’impossibilità di erogare le prestazioni necessarie e la crescita della spesa sanitaria privata sostenuta dalle famiglie che è aumentata in media di circa il 2,5%. Le previsioni del governo di taglio alla sanità – prosegue il Capogruppo Pd – va contro le famiglie, la tutela della salute e la tenuta del sistema sanitario pubblico. Per questo ho proposto in Consiglio regionale una mozione con la quale si chiede alla Giunta di ad attivarsi in sede nazionale, anche in Conferenza delle Regioni, affinchè sia previsto già dalla prossima manovra di bilancio dello Stato l’aumento progressivo del Fondo Sanitario Nazionale avviato negli ultimi anni, attestando la spesa sanitaria stabilmente al di sopra del 7% in rapporto al PIL. Solo così sarà possibile per sostenere un Sistema Sanitario Nazionale pubblico, di qualità e aperto a tutti”. La mozione richiama anche alla risoluzione  n. 184 approvata il 15 giugno 2022 (Indirizzi in merito ai principali obiettivi delle politiche per la salute della Toscana, a seguito della consultazione pubblica degli Stati generali della Salute) nella quale, al primo punto del dispositivo, si chiedeva al Governo di “confermare un incremento progressivo del Fondo Sanitario Nazionale e garantite adeguate risorse umane ed economiche come condizioni necessarie anche per raccogliere le sfide di una nuova sanità territoriale, secondo il modello delineato dal PNRR.

“Per garantire il servizio sanitario pubblico – conclude Ceccarelli – servono risorse e personale, il governo con questa misura si dimostra lontano dai bisogni primari delle persone. Noi difendiamo il modello di sanità pubblica e universale. Non solo per chi se la può permettere o sulla pelle dei turni massacranti del personale sanitario che ha sopperito con la propria professionalità la carenza del turn over. Questa scelta miope deve essere rivista. Come quella di escludere le associazioni di volontariato che si occupano dei servizi di trasporto di emergenza per conto del Servizio sanitario nazionale, dalle misure previste dal decreto Aiuti-Ter a sostegno delle conseguenze del caro carburante, che ho denunciato alcuni giorni fa”.

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