Istituzione comune Barberino Tavarnelle, ok dal Consiglio regionale. Interventi di Bugliani e Baldi


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Per il presidente commissione Affari istituzionali si è trattato di un “percorso di fusione lineare” e “dove c’è coinvolgimento dei cittadini c’è risposta positiva”

Per il consigliere Pd Baldi “la frammentazione” resta un problema da risolvere

 

Via libera dal Consiglio regionale all’istituzione del comune di Barberino Tavarnelle, per fusione dei comuni di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa, a seguito del referendum svolto nei giorni scorsi. A illustrare l’atto in aula Giacomo Bugliani, presidente commissione Affari istituzionali. “Un percorso di fusione lineare e condiviso con i territori che ha visto la netta prevalenza del sì nella consultazione referendaria in entrambi i comuni coinvolti – su 9485 elettori 4858 persone votanti, un risultato complessivo a favore del sì di 3688 voti, 1132 per il no, 22 schede bianche 16 nulle. – ha spiegato Bugliani – Il livello di partecipazione della cittadinanza è stato molto elevato e fortemente sollecitato dalle due amministrazioni in questione. Va detto che quando si verificano queste condizioni la risposta ai referendum è sempre positiva, quando mancano quei presupposti di coinvolgimento ci troviamo di fronte a spaccature che portano inevitabilmente il Consiglio a sospendere la procedura di fusione – questo l’indirizzo che ci siamo dati anche se il referendum è consultivo e quindi non vincolante, perché prioritario è tenere di conto dell’espressione delle comunità. Può capitare che nei territori chi promuove processi come questo non riesca, per ragioni contingenti e legati alle più disparate specificità territoriali, a intercettare il reale sentire dei cittadini. Sosteniamo con convinzione i processi di fusione ma è imprescindibile rispettare in ogni caso il volere dei territori per non rischiare in alcun modo di calare dall’alto decisioni così importanti per le comunità”.

 

“Come Partito democratico abbiamo promosso lo strumento delle fusioni dei comuni nell’ottica di un riassetto istituzionale che coniugasse razionalizzazione delle spese e maggiori capacità di investimenti. – ha fatto presente Massimo Baldi, consigliere regionale Pd e componente commissione Affari istituzionali – Il tutto però sempre tenendo ben presente la necessità di venire incontro alla reale volontà dei cittadini, chiamati a esprimere il loro voto nei referendum. Quando i cittadini, come nel caso di Barberino e Tavarnelle, accolgono positivamente questo processo l’assemblea regionale asseconda facilmente questa disponibilità. Quando, invece, dimostrano di non essere disposti a utilizzare questo strumento ne prendiamo atto e riconosciamo che sono diversi i casi in cui questo è avvenuto. Resta però fondamentale dare una risposta alla frammentazione istituzionale perché solo così possiamo esaudire i bisogni ai cittadini. A chi, a tutti i livelli, a partire dal governo nazionale, getta discredito sullo strumento delle fusioni chiedo allora, qual è l’alternativa? Ci sono le risorse per i nostri piccoli comuni? Se sì si tirino fuori, si passi dalle parole ai fatti, per garantire quella qualità dei servizi che i nostri cittadini meritano”.

 

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