Legalizzazione cannabis, Alessandra Nardini: “Firma di Rossi a legge dei Radicali rafforza sostegno a svolta.


Share

“Finiamola di essere schiavi di un retaggio culturale. La politica dimostri coraggio sul tema”, dice la consigliera regionale

firma-legalizziamo“La firma di Enrico Rossi alla proposta di legge Legalizziamo dei Radicali italiani è un bel segnale che rafforza la volontà di arrivare ad approvare una normativa che finalmente regolamenti l’accesso, l’uso e il possesso della cannabis. La politica dimostri più coraggio sul tema, è necessaria una svolta culturale: deve essere lo Stato, e non la criminalità organizzata, a gestire questo mercato arricchendosi. Basta con le strumentalizzazioni: legalizzare non significa liberalizzare, ma regolamentare una volta per tutte l’utilizzo e il possesso della cannabis.
Le politiche proibizioniste hanno fallito, è evidente: con la Fini Giovanardi non abbiamo fatto altro che aumentare la popolazione carceraria, contribuendo in maniera considerevole al fenomeno del sovraffollamento dei nostri penitenziari, mentre il divieto di usare droghe leggere non è servito a ridurne il consumo, ma anzi, le politiche repressive oltre a non essere efficaci rischiano di spingere maggiormente alla trasgressione. Non possiamo continuare ad essere schiavi di un retaggio culturale, frutto d’ignoranza e luoghi comuni. È necessario e urgente evitare che il proibizionismo moltiplichi l’uso illegale diffondendo criminalità ed evasione fiscale in un pericoloso e continuo intreccio tra giovani e realtà malavitose; inoltre l’illegalità della cannabis favorisce la diffusione di sostanze di pessima qualità, antigieniche e geneticamente modificate. Non possiamo più ignorare il percorso di civiltà che in tanti Paesi sta andando avanti, pensiamo al referendum di due giorni fa avvenuto negli Usa: California, Massachusetts e Nevada hanno dato il via libera alla legalizzazione della marijuana per uso ricreativo e Florida ed Arkansas per uso terapeutico. Sull’utilizzo terapeutico della cannabis la Toscana ha fatto da apripista: siamo stati la prima Regione a dotarci, nel 2012, di una specifica normativa. Non solo, la nostra regione è anche la prima a produrre cannabis a scopo terapeutico, presso l’Istituto farmaceutico militare di Firenze; producendo il farmaco ‘in casa’, infatti, si risparmia  e si dà  lavoro per la coltivazione e la produzione. Ma dobbiamo andare avanti e superare il retaggio culturale che accompagna questo tema. Quest’estate i Giovani Democratici della Toscana hanno lanciato un appello ‘Piantiamola col proibizionismo!’ a sostegno della proposta di legge dell’intergruppo, finalmente approdata in Parlamento per la prima volta il 25 luglio per poi essere, però, tristemente rimandata.  Un appello con il quale abbiamo raccolto oltre 200 firme, tra cui quella del Presidente Enrico Rossi e di Enzo Brogi, consigliere per i diritti della Regione Toscana e promotore della legge regionale sulla cannabis terapeutica; insieme a loro tanti esponenti ed amministratori del nostro Partito, parlamentari, colleghi consiglieri regionali ed assessori, sindaci, assessori e consiglieri comunali, associazioni come Arci Toscana, tanti personaggi del mondo dello spettacolo ed esponenti della società civile.  Un appello che pochi giorni dopo abbiamo rilanciato anche in Consiglio regionale, attraverso la mozione Pd – Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione della lavorazione della e della vendita della cannabis e dei suoi derivati – con la quale chiedevamo, inoltre, di intraprendere iniziative volte ad uniformare sul piano nazionale i vari aspetti connessi alla disciplina della cannabis ad uso terapeutico, facendo proprie le esperienze regionali più virtuose ed evitando disparità nei confronti dei pazienti.  Il sostegno del Presidente Rossi alla proposta di legge dei Radicali rafforza il messaggio e le azioni che la Toscana sta da tempo portando avanti in questa battaglia culturale che, se vinta, farebbe fare un passo in avanti al nostro Paese. Lo renderebbe più responsabile, più coraggioso e meno legato a fallimentari stereotipi del passato”.

Così Alessandra Nardini, consigliera regionale Pd, commenta la firma del presidente Rossi, avvenuta oggi a Roma, a sostegno della pdl Legalizziamo, promossa dai Radicali italiani.

Share