Liste d’attesa, Scaramelli: “Riduzione dei tempi priorità assoluta indicata da commissione Sanità e gruppo Pd”


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Il presidente: “Verificheremo con cura e costanza che tutto proceda e funzioni così come definito”

“La riduzione delle liste di attesa, insieme all’abolizione del superticket,  erano le priorità assolute indicate dalla commissione Sanità e dal gruppo Pd. L’abbattimento delle liste d’attesa in sanità  è  una delle sfide più importanti da vincere per mettere tutti i cittadini della Toscana in grado di fare visite ed esami, perché tutti devono avere stessi diritti  e qualità di cura”. Così il presidente della commissione Sanità Stefano Scaramelli soddisfatto dei passi avanti fatti. “Se sul superticket – sottolinea Scaramelli – l’obiettivo  è stato definitivamente raggiunto: dal primo aprile, infatti, non si pagano più i 10 euro per la digitalizzazione degli esami la sfida da vincere adesso è la riduzione delle liste d’attesa. Parte ora il piano regionale che prevede 6 azioni concrete che cambieranno il modo di organizzare viste ed esami in modo da arrivare all’abbattimento delle liste di attesa. Già nei mesi scorsi abbiamo visto importanti miglioramenti, ora arriva una accelerata organizzativa che risponde alle richieste del gruppo Pd che, nella verifica delle direzioni generali che faremo a novembre in commissione sanità, andremo a verificare in modo puntuale su ogni azienda toscana per accertare le risposte fornite ai cittadini in termini di tempi e qualità delle prestazioni”.  Scaramelli conclude assicurando “verifica costante e continua affinché tutto funzioni così come definito. Terremo alta la guardia affinché diventi realtà il cambiamento del modo di organizzare visite ed esami per raggiungere l’obiettivo della riduzione dei tempi di attesa”. Tra le misure del piano regionale la separazione del primo accesso dalla successiva presa in carico (o follow up); la riorganizzare dell’offerta e dell’accessibilità alle prestazioni specialistiche ambulatoriali con la definizione di elenco e volumi di prestazioni. Ma manche garantire il rispetto dei tempi di erogazione delle prestazioni in base ai codici di priorità fissati: urgente, breve, differibile, programmata. Attivare “percorsi di tutela” del cittadino che garantiscano di avere comunque la prestazione nei tempi previsti, se possibile nel pubblico, altrimenti nel privato (ma col solo pagamento del ticket). Nel caso in cui l’attività libero professionale superi di gran lunga quella istituzionale, o ci sia uno sforamento dei tempi di attesa massimi in regime istituzionale, contenere le prestazioni in intramoenia, fino al loro blocco totale. Trasparenza: pubblicazione dei tempi di attesa sul sito regionale, sia per le prestazioni specialistiche (per le quali esiste già da qualche mese una sezione dedicata) che per le prestazioni di ricovero. Tempi più stringenti rispetto al Piano Nazionale Governo Liste di Attesa (PNGLA) come ad esempio per la classe di priorità D (differibile) con un tempo di attesa massimo pari a 15 giorni a fronte dei 30 nazionali, o per le visite: cardiologia, neurologia, oculistica, ortopedia, ginecologia, otorino, urologia, dermatologia, oncologia e chirurgia generale; tempi pari a 30 giorni (a fronte dei 60 nazionali) per le prestazioni: ecografia addome (completo, superiore, inferiore),  ecocolordopplergrafia cardiaca, ecografia del collo, ecografia mammella (mono e bilaterale), ecografia ostetrica e ginecologica, endoscopia digestiva (colon e gastro), ECG, ECG Holter, esame fundus oculare (compresa fotografia).

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