Officine Ristori | Mazzeo, Nardini e Pieroni: “Una manciata di ore, facciamo di tutto per difendere il lavoro e ridare speranza a questa realtà”


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I tre consiglieri regionali del Partito democratico intervengono sulla situazione dello stabilimento di Montecalvoli

officineristori“Siamo vicini e solidali a tutti i lavoratori della Ristori, e alle loro famiglie, che stanno vivendo ore di grande incertezza occupazionale. Ci uniamo all’appello del prefetto di Pisa, Attilio Visconti, che chiede di fare ogni sforzo possibile affinché l’azienda riveda la sua posizione riguardo ai 48 licenziamenti. Una decisione che finirebbe per smantellare la produzione di questo sito che si è sempre contraddistinto per qualità e radicamento nel nostro territorio. C’è ancora una manciata di ore per trovare un accordo, per difendere il lavoro di quasi 50 dipendenti che rischiano di essere licenziati: utilizziamo questo tempo per trovare un punto d’incontro tra le parti coinvolte affinché si possa mitigare l’impatto sociale di questa crisi”. È quanto dichiarano Antonio MazzeoAlessandra Nardini e Andrea Pieroni, consiglieri regionali Pd, sul futuro dello stabilimento della Ristori.

“Esistono strumenti che potrebbero essere attivati, come i contratti di solidarietà, che permetterebbero di scongiurare lo scenario peggiore e insieme dare la possibilità di sperimentare concretamente i risparmi necessari per salvare e rilanciare l’azienda, così come ha sottolineato anche il consigliere per il lavoro del presidente della Regione, Gianfranco Simoncini, che sta portando avanti un lavoro costante su questo fronte. L’azienda ha capacità tecnologiche e un patrimonio che non deve essere disperso: troviamo una via d’uscita senza che siano i lavoratori a pagare il prezzo più alto. Nei mesi scorsi abbiamo portato la vicenda della Ristori tra i banchi del Consiglio regionale, attraverso una mozione, abbiamo chiesto fin da subito alla Giunta di attivarsi affinché fossero preservati i livelli occupazionali – concludono MazzeoNardini e Pieroni – Ancora poche ore, non solo una corsa contro il tempo, ma la speranza di poter rilanciare ed insistere su una realtà produttiva a cui il nostro territorio non può e non vuole rinunciare”. 

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