Piombino, Ex Lucchini, Audizioni in Commissione a Firenze. Gianni Anselmi: “Un lungo confronto che ha percorso le tappe principali della vicenda e tracciato le prospettive”


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piombino siderurgia“La seduta di questa mattina è stata lunga e profonda, proporzionalmente allo spessore e alla complessità di una vicenda che si protrae ormai da quasi dieci anni – commenta così Gianni Anselmi, presidente della commissione Sviluppo economico e consigliere regionale di Piombino la seduta dedicata alla questione della Ex Lucchini –. Quattro ore di confronto franco in cui c’è stato spazio per le retrospettive, che sono sempre utili a ricostruire il complesso percorso fatto fino a qui, e per le prospettive, per il futuro che aspetta l’azienda e il territorio. Molto importanti sono stati gli interventi del presidente Rossi che ha descritto bene l’impegno importante della Regione sin dall’inizio della vicenda e quello del dottor Nardi, commissario straordinario della Ex Lucchini: hanno contribuito a patrimonializzare conoscenze; così come utili sono stati il contributo del Comune e del Presidente  Corsini per gli aspetti portuali.

“Il mese di ottobre sarà cruciale – prosegue Anselmi – o ci sarà Aferpi con un piano industriale o ci sarà un altro interlocutore, che auspico sia con attitudine industriale. Il nostro compito adesso è fissare i paletti e creare le condizioni perché si torni a investire sul nostro territorio e perché, soprattutto, si torni a lavorare. Lavorare per dare un futuro ai propri figli, alla comunità, vivere lavorando, chiudendo la parentesi degli ammortizzatori sociali. E per fare questo ci vuole lungimiranza, costanza politica e visione strategica e  amministrativa. Sono certo che dopo stamani questa prospettiva sarà ancora più condivisa.

Mentre si sciolgono i nodi del rapporto con Aferpi resta imprescindibile procedere nella  direzione della diversificazione economica, dell’economia turistica, dell’innalzamento competitivo del territorio attraverso la realizzazione, in tempi socialmente ragionevoli e comunque più brevi possibili, delle bonifiche e delle infrastrutture. Ad una situazione di crisi straordinaria si risponde con procedure non ordinarie e non con atteggiamenti inerziali orientati al semplice ossequio delle procedure esistenti”

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