Quercia delle Checche in Val d’Orcia, Scaramelli: “Tutelarla e valorizzarla”


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Mozione del consigliere “Intervenire subito per evitare il collasso dell’albero monumentale”

 “Serve attivarsi assieme a tutti soggetti competenti, a partire dal Corpo Forestale dello Stato, per mettere in atto le misure necessarie a garantire la tutela e la valorizzazione della Quercia delle Checche situata in Val d’Orcia, dichiarata primo Monumento Verde d’Italia con un provvedimento del MiBACT. Con la mozione che ho presentato in Consiglio regionale chiediamo un intervento d’urgenza, vista la situazione straordinaria in cui versa la quercia, per evitare che le ferite causate dal distacco delle branche portino al collasso definitivo del monumento verde”. Così il consigliere regionale Stefano Scaramelli illustra l’atto in merito alla salvaguardia e alla valorizzazione della Quercia delle Checche, albero monumentale ubicato nel Comune  di Pienza, all’interno del sito Unesco del Parco della Val d’Orcia.  “L’intervento urgente – spiega Scaramelli -, come sollecitato anche dai cittadini e dagli ambientalisti che da tempo si sono mossi in difesa della Quercia delle Checche, serve a realizzare i passaggi indispensabili per mettere in sicurezza la pianta. Dopo il sopralluogo, nei giorni scorsi, degli esperti del Corpo forestale dello Stato, serve l’intervento concreto e fattivo. La Quercia delle Checche negli ultimi anni ha subito gravi danneggiamenti, alcuni operati per mano dell’uomo, come quando nel 2014 dei turisti, arrampicandosi sui rami, ne provocarono un parziale cedimento che rese necessario l’abbattimento di una parte del gigantesco albero.

Se al Governo chiediamo l’intervento diretto per la presa in cura  dell’albero monumentale- conclude Scaramelli– , tali interventi di tutela infatti sono passati direttamente in capo al Corpo forestale dello Stato, alla Giunta regionale chiediamo di attivarsi per poter confermare quanto prima la Quercia delle Checche anche nel nuovo elenco nazionale degli alberi monumentali attualmente in fase di predisposizione, al fine di garantire anche in futuro un regime di salvaguardia di questo albero secolare della Toscana”.   

 

 

 

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