“Rimuovere il monumento dedicato al fascista Rodolfo Graziani ad Affile (Roma)”, via libera del Consiglio alla mozione di Nardini, Mazzeo e Pieroni (Pd) che raccolgono l’appello dell’ ANPI di Pisa


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“Un’offesa alla coscienza democratica del popolo italiano”

Rimuovere dal Parco di Radimonte (Affile) il monumento dedicato al fascista Rodolfo Graziani. C’è il via libera del Consiglio regionale alla mozione presentata stamani in aula dalla consigliera Alessandra Nardini e firmata anche da Antonio Mazzeo  e Andrea  Pieroni che condividono l’appello promosso dal Comitato provinciale ANPI dopo che l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani aveva già sporto formale denuncia presso la Procura della Repubblica di Tivoli a seguito della costruzione di questo monumento-sacrario. “Vorrei sottolineare – ha detto Nardini- che sulla  vicenda è stata recentemente presentata anche una specifica interrogazione parlamentare (interrogazione a risposta scritta 4/10592 del 2 ottobre 2015) nonché promosso, da parte del Comitato provinciale ANPI di Pisa, un appello in cui si invitano tutti i consigli comunali ad appellarsi al Presidente della Repubblica affinché venga rimosso il manufatto dedicato a Rodolfo Graziani.  Con i consiglieri del gruppo Pd eletti nel collegio di Pisa, Mazzeo e Pieroni, ed altri consiglieri del gruppo,  abbiamo deciso anche noi di accogliere e sostenere questo richiesta, perché la Regione Toscana ha sempre mostrato grande sensibilità in merito alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della resistenza in quanto valori fondanti dell’ordinamento costituzionale, e che trovano piena espressione nella legge n. 38/2002 “Norme in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della resistenza e di promozione di una cultura di libertà, democrazia, pace e collaborazione tra i popoli”.  La Regione Toscana riconosce nella Resistenza le proprie radici, e ha adottato come proprio stemma lo stesso che fu del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale: il Pegaso.  Inoltre – prosegue Nardini- , al fine di salvaguardare la memoria delle stragi nazifasciste la Toscana ha promosso da sempre iniziative volte alla diffusione degli ideali di libertà, democrazia, pace, collaborazione e integrazione tra i popoli nonché di ricerca, divulgazione e diffusione delle conoscenze, iniziative rivolte soprattutto ai giovani, perché a loro dobbiamo insegnare e consegnare la memoria, perché la salvaguardino anche negli anni futuri, affinché  ciò che è accaduto non accada mai più”.  Con l’atto presentato stamani che è stato sottoscritto anche dai consiglieri Massimo Baldi, Francesco Gazzetti, Marco Niccolai, Serena Spinelli e Valentina Vadi si impegna la Giunta Regionale ad attivarsi facendo appello al Presidente della Repubblica affinché siano adottati i provvedimenti necessari per la rimozione del monumento che “costituisce – commentano Nardini, Pieroni e Mazzeo – offesa permanente alla coscienza democratica del popolo italiano”. Rodolfo Graziani, infatti, fu uno dei più feroci esponenti del fascismo, firmatario del manifesto della razza, responsabile in Libia ed in Etiopia dell’uccisione di decine di migliaia di uomini, donne e bambini con rappresaglie e con l’impiego di gas letali. Venne infatti inserito dall’Onu nella lista dei criminali di guerra L’atto impegna chiede anche a Governo e Parlamento di intraprendere iniziative normative per impedire che  monumenti, sacrari o pubbliche vie e piazze vengano intestati a personalità condannate per gravi reati contro lo Stato  ed implicate in crimini perpetrati durante il periodo fascista.

“La nostra Regione – spiegano Nardini, Mazzeo e Pieroni – ha sempre mostrato grande sensibilità in merito alla conservazione  e alla valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della resistenza in quanto valori fondanti dell’ordinamento costituzionale, e che trovano piena espressione nella legge regionale 38/2002 specifica per questa materia.

 

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