Rischio alluvioni, ok a modifiche di legge in IV commissione


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Baccelli “Magnitudo idraulica parametro più preciso per mappatura territorio”

 Meucci “Recepita legge ‘Rari Nantes’, agevolata rigenerazione urbana”

 

Via libera alle Disposizioni in materia di gestione del rischio di alluvioni e potenziamento della tutela dei corsi d’acqua. Abrogazione alla legge regionale 21 maggio 2012, n. 21 (Disposizioni urgenti in materia di difesa dal rischio idraulico e tutela dei corsi d’acqua). Approvati anche emendamenti di Baccelli e Meucci

 

Un nuovo criterio per la classificazione del rischio idraulico sui territori, la magnitudo idraulica, ovvero la combinazione tra il battente di riferimento – la quota sul piano strada che si stima possa raggiungere una grave precipitazione – e la velocità della corrente. Si supera così il concetto di pericolosità idraulica, che teneva di conto solo della frequenza di accadimento dei fenomeni alluvionali, non dell’intensità né quindi dell’entità degli eventuali danni provocati. Spetterà ai comuni, poi, il compito di individuare le misure più consone per la gestione del rischio all’interno dei piani operativi o dei regolamenti urbanistici. Sono i punti principali delle modifiche alla legge regionale 21 del 2012 riguardo alle disposizioni su “Rischio idraulico e tutela dei corsi d’acqua”, oggi approvate dalla commissione Ambiente e territorio del Consiglio toscano. Un provvedimento nato dall’esigenza di aggiornare l’attuale normativa  ai principi comunitari sanciti dalla Direttiva 2007/60 e recepiti nel DPCM che ha approvato il Piano di gestione del Rischio Alluvioni. Tra gli emendamenti proposti e già inseriti, via libera a quelli del presidente della Commissione Stefano Baccelli, riguardanti la previsione di specifici contributi ai Comuni per l’implementazione delle mappe nei rispettivi strumenti di pianificazione territoriale e l’incentivazione a forme di collaborazione pubblico-privato per la realizzazione di opere idrauliche e della consigliera Pd Elisabetta Meucci, volti a favorire la rigenerazione urbana, tutelare strade urbane preesistenti senza alcun aggravio di rischio idraulico e permettere interventi di riqualificazione di strutture esistenti che garantiscono funzioni di interesse pubblico storicizzate.

 

“Queste modifiche sono il risultato di un lavoro accurato durato oltre un anno che ha visto un confronto serrato in Commissione con i Comuni, le associazioni, le categorie, i sindacati, le Università e tutti gli enti coinvolti. – spiega Baccelli – Non posso quindi che essere soddisfatto per la loro approvazione in sede di commissione, che ha visto anche il voto favorevole del gruppo Cinque Stelle e di Sì Toscana, con la sola astensione della Lega. Tengo poi a ringraziare gli uffici per il grande impegno messo in campo nell’elaborazione tecnica. Se la legge da un lato risulta coerente con i principi ispiratori della originaria 21, dall’altro però si mostra davvero innovativa, ponendosi come uno strumento all’avanguardia per coniugare la tutela della sicurezza con uno sviluppo sostenibile. In particolare, la nuova variabile della magnitudo idraulica va a superare un concetto ormai datato come quello della pericolosità, un parametro meramente ‘storico’ e non più sufficiente quindi per affrontare al meglio la gestione del rischio alluvioni. La magnitudo infatti contempera l’intensità del fenomeno con la sua dimensione e la velocità della corrente. In questo modo credo davvero che saremo in grado di mappare in modo più puntuale il territorio toscano. A questo proposito, ho proposto con un emendamento di mettere a disposizione 480 mila euro per consentire ai Comuni di adeguare gli strumenti di pianificazione e rendere quindi omogeneo il territorio in termini di analisi del rischio effettivo. Con un altro emendamento invece ho voluto in qualche modo inaugurare una nuova partnership pubblico/privato volta a agevolare la realizzazione di opere idrauliche di prevenzione da parte di privati, attraverso la stipula di specifiche convenzioni”.

 

“Con questa revisione organica della normativa viene assorbita  la mia proposta di legge, già approvata dal Consiglio, relativa alla riqualificazione delle sponde dei fiumi e alla valorizzazione degli impianti finalizzati ad assicurare funzioni di forte interesse pubblico, storicamente ubicati lungo i tratti di fiume urbani; modifica che ha consentito di scongiurare la perdita di un bene storico e collettivo per la città di Firenze come la Rari Nantes. – fa presente Meucci – Nella legge infatti, attraverso l’emendamento che ho proposto, vengono maggiormente agevolati tutti gli interventi di riqualificazione di strutture esistenti che garantiscono funzioni di interesse pubblico storicizzate (ovvero presenti da almeno 40 anni). In un altro emendamento invece mi sono concentrata sul tema della rigenerazione urbana per favorire la riqualificazione di immobili esistenti con una norma che ne consente il mutamento di destinazione d’uso senza aggravarne il rischio idraulico. Ad esempio sarà possibile fruire di un edificio da un punto di vista turistico ricettivo senza utilizzare un primo piano se il livello di rischio idraulico non lo consente. Prescrizioni, insomma, che vincoleranno il futuro di alcuni immobili ma che nel contempo permetteranno loro di ‘vivere’. Per il Comune di Firenze significa ampliare il raggio delle opportunità di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente evitando così di lasciare dannosi contenitori vuoti. Infine, con un altro emendamento ho inserito alcuni dettagli sulle misure di protezione da adottare su strade urbane preesistenti, nel caso di Firenze quella che va dalla Leopolda a via Pistoiese e dalla Fortezza a via Panciatichi. Tenere assieme sicurezza del territorio e  pianificazione, questo il principio guida della normativa, principio su cui ho elaborato le mie proposte, il tutto in stretto collegamento con i cardini della legge 65, che pone la Toscana all’avanguardia in Italia in materia di urbanistica”.

 

 

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