Sanità, Baccelli interroga la Giunta sui tetti massimi per l’acquisto di prestazioni dalle strutture private accreditate


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Dopo il caso della Clinica San Camillo di Forte dei Marmi e altri in provincia di Lucca si attiva il consigliere regionale Pd portando la questione in Regione

 

Verificare che le misure contenute nella delibera di Giunta n.1220/2018,  che ridefinisce la materia dei rapporti con il privato convenzionato, non incidano negativamente sulla programmazione delle attività e sulle prestazioni erogate dalle strutture sanitarie accreditate, né tantomeno sui livelli occupazionali; aprire sulla questione un tavolo tra Regione, Azienda Usl Toscana Nord Ovest e rappresentanti della Clinica San Camillo di Forte dei Marmi, della Casa di Cura Santa Zita e della Clinica Barbantini di Lucca e dei loro lavoratori. È ciò che sollecita alla Giunta, con un’interrogazione, il consigliere regionale Pd Stefano Baccelli, dopo le forti preoccupazioni sollevate dai sindacati di categoria che operano nelle strutture sanitarie private della provincia di Lucca, a seguito della ridefinizione dei tetti massimi dell’acquisto di prestazioni.

 

“La delibera di Giunta in questione agisce su una materia delicata, che deve contemperare la programmazione della rete di offerta regionale ed il soddisfacimento dei bisogni di salute della popolazione interessata, e dovrebbe concretizzarsi in un’adeguata integrazione tra offerta sanitaria pubblica e privata.- spiega Baccelli – Una misura che, pur avendo come obiettivo principale quello di salvaguardare l’equilibrio economico finanziario del sistema sanitario regionale, deve comunque rispondere alla necessità di venire incontro alle esigenze delle comunità, soprattutto in quegli ambiti caratterizzati da lunghi tempi di attesa, nonchè delle professionalità medico-sanitarie impiegate nel settore. Per questo l’allarme dei lavoratori del San Camillo è stato forte, così come in altre strutture della provincia di Lucca e dell’intera Toscana. Ho deciso quindi di portare il caso sui banchi della Giunta con un’interrogazione, in modo che siano valutati adeguatamente tutti gli aspetti in gioco e che, nel ridefinire i rapporti col privato convenzionato, si tenga sempre conto della necessità di tutelare gli standard qualitativi delle strutture coinvolte e i livelli occupazionali. Nello specifico, per le situazioni della Clinica San Camillo di Forte dei Marmi, della Casa di Cura Santa Zita e della Clinica Barbantini di Lucca, ho ritenuto opportuno sollecitare la convocazione di un tavolo tra Regione, Azienda Usl Toscana Nord Ovest, rappresentanti delle medesime strutture private e rappresentanti dei lavoratori, affinché venga fatta la massima chiarezza rispetto alle conseguenze delle disposizioni regionali. Dopo le prime assemblee tra i lavoratori del San Camillo e le preoccupazioni emerse qui e in tutta la Toscana, la Giunta regionale si sarebbe già dimostrata disponibile ad attivare un canale di dialogo con il Gruppo Santa Chiara (che gestisce, oltre alla Clinica San Camillo, il centro diagnostico Fortis di Forte dei Marmi e la clinica Barbantini di Lucca), per analizzare l’impatto delle misure contenute nella delibera e la stessa Azienda sanitaria avrebbe già previsto incontri con le strutture che operano nel territorio, per rimodulare budget e contratti in modo che siano salvaguardati posti di lavoro, qualità delle prestazioni erogate e rispetto dei tempi di attesa. Un percorso avviato che ritengo quindi doveroso portare avanti nel modo migliore, con la consapevolezza dell’importanza di queste strutture per la tenuta del sistema sanitario locale e regionale”.

 

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