Scuola, servizi di pulizia: a Lucca il bando del Ministero mette a rischio 52 lavoratori.Baccelli: “Scelta sbagliata. Regione chieda al Governo di fare marcia indietro”


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“Il processo di stabilizzazione dei collaboratori scolastici, a partire dal primo gennaio 2020, mette a rischio 6mila posti di lavoro in tutto il Paese, di cui 215 in Toscana – dove la provincia di Lucca, con 52 posti in meno, sarebbe la più colpita. Una situazione ingiusta e ingiustificabile, per la quale, nelle settimane scorse, i lavoratori insieme alle sigle sindacali hanno organizzato un presidio a Firenze, davanti alla sede della Regione Toscana. Pertanto chiedo alla Giunta regionale di mettere in atto con la massima celerità tutte le iniziative utili a mantenere i livelli occupazionali dei collaboratori scolastici nelle scuole toscane”. È quanto chiede Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente commissione Territorio e ambiente alla Giunta regionale attraverso la mozione “In merito alle ricadute occupazionali del processo di internalizzazione del servizio di pulizia nelle scuole”.

 

 

“La figura del collaboratore scolastico ha compiti di accoglienza e sorveglianza degli studenti, di pulizia dei locali, di cooperazione con i docenti e di ausilio materiale agli alunni portatori di handicap sia per l’accesso alla struttura scolastica sia per l’uso dei servizi igienici. Una professione che in Toscana interessa 823 addetti – continua Baccelli – Dalla ripartizione fatta a livello nazionale nel bando indetto dal Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, che prevede 11.263 posti a bando a fronte dei 16mila lavoratori effettivi, nella nostra regione resterebbero fuori 215 lavoratori. Ricordo che anche il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha proposto al Ministero di farsi promotore dell’apertura di un tavolo interistituzionale in grado di trovare soluzioni adeguate al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e la continuità di reddito di tutti i lavoratori coinvolti. È inaccettabile vedere come dopo anni e anni di precariato per questa professione si arrivi all’avvio di un processo di stabilizzazione che però riduce sensibilmente i posti di lavoro – conclude Baccelli – Credo sia necessario che anche a livello regionale si faccia ogni sforzo presso il Governo affinché siano tutelati i posti di lavoro, e di conseguenza la qualità dei servizi educativi dei nostri istituti scolastici”.

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