Scuole, Quarantene: “Rendere uniformi e coerenti le regole per le diverse fasce di età. Pensare a un sistema che non preveda la quarantena per i vaccinati”


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Presentata una mozione firmata da Enrico Sostegni e Cristina Giachi

il consigliere PD Enrico Sostegni

“C’è bisogno di maggior coordinamento nelle disposizioni che regolano la gestione dei casi di positività da Covid nel sistema educativo, didattico e formativo e uniformarle il più possibile a quelle generali”.

Sono i consiglieri regionali del Pd a chiederlo, nel caso specifico con una mozione, presentata dal presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni e dalla presidente della commissione Cultura e Istruzione, Cristina Giachi.

L’atto chiede alla giunta regionale di “attivarsi nei confronti del Governo affinché venga valutata l’emanazione di nuove disposizioni e di emanare proprie interpretazioni, laddove possibile, che rendano maggiormente coerenti le misure che disciplinano la didattica in presenza con quanto previsto per la popolazione al di fuori dell’ambito scolastico, nell’ottica di coniugare la sicurezza sanitaria con l’imprescindibile esigenza sociale della prosecuzione della didattica stessa e con l’obiettivo, in prospettiva, di prevedere l’isolamento soltanto per gli studenti che risultano positivi”. Tutto ciò “tenendo conto del progressivo aumento della copertura vaccinale per tutte le classi di età”.

«La questione è ormai nota a tutti ed è stata sollevata da più parti – spiega Sostegni  – Siamo di fronte a una contraddizione tra le norme che regolano la quarantena nelle scuole di diverso ordine e grado e tra quelle che disciplinano le quarantene extrascolastiche. Nel caso di un bambino frequentante la scuola dell’infanzia o della primaria, anche se vaccinato con due dosi o guarito di recente dal Covid-19, si applicano regole diverse rispetto a quanto avviene ad altre classi di età, per le quali è consentita l’auto-sorveglianza e non la quarantena. Anche per quanto riguarda l’isolamento domiciliare vi sono differenze: mentre i bambini vaccinati o guariti, al pari dei non vaccinati e non immunizzati, sono obbligati a restare in quarantena per 10 giorni se in classe ci sono più di due positivi, di appartenenza è in quarantena, impedendo, quindi, non solo la mancata frequenza scolastica, ma anche la possibilità di uscire di casa, questo non vale fuori da scuola, ove i vaccinati, in caso di contatti con positivi, sono esonerati dalla quarantena purché indossino la FFP2 per 10 giorni. Riteniamo, insomma, che si debba pensare a un sistema che non preveda la quarantena per i vaccinati e che preveda il semplice isolamento per i positivi, come aveva proposto il presidente Giani qualche giorno fa. Crediamo sia urgente uniformare criteri e regole, perché tali modifiche possono contribuire all’incentivazione della campagna vaccinale tra i bambini e ragazzi. Pensiamo che la scuola sia un luogo sicuro e che alla presenza di un positivo, l’obbligo di stare distanziati e con mascherina ffp2 rende non configurabili i rapporti tra i ragazzi come contatto stretto».

«È necessario – dichiara Cristina Giachi – adeguare le regole sulle quarantene e sui contatti per i vaccinati e i guariti, anche nell’ambito dei provvedimenti che riguardano la scuola. Non si può considerare equivalente la prescrizione della dad e la prescrizione della quarantena. Così come bisogna tenere presente che non può essere considerato contatto stretto il componente di una classe non presente a scuola a contatto con un positivo. C’è una grande fatica organizzativa delle famiglie – conclude Giachi – che in questo momento le tiene fortemente sotto pressione e per questo occorre fare chiarezza uniformando il più possibile regole e disposizioni».

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