Stop alla vendita di oggettistica inneggiante all’ideologia nazifascista, Nardini (Pd): “Mala tempora currunt. Chi vota contro e chi si nasconde. Fieri del nostro antifascismo”


Share
nardini-2

la consigliera regionale PD Alessandra Nardini

La consigliera regionale del Partito Democratico, interviene a seguito del dibattito sulla mozione, di cui è stata prima firmataria, con cui si chiede alla Giunta di attivarsi presso il Parlamento affinché il reato di apologia del fascismo venga prontamente inserito all’interno del codice penale, consentendo l’effettiva repressione di reati legati alla riproduzione e alla diffusione di materiale e simboli inneggianti fascismo e nazifascismo.

“Ieri in Consiglio Regionale abbiamo discusso e approvato, grazie ai voti del gruppo del Partito Democratico e di quelli del gruppo Sì Toscana a Sinistra, una mozione per contrastare la vendita e la diffusione di gadget di vario tipo raffigurante slogan o inneggianti all’ideologia nazifascista. Un atto sollecitato dai Comitati provinciali dell’Anpi di Pisa e di Livorno e sostenuto anche da Aned Toscana. Eravamo in chiusura dei lavori, questa mozione era l’ultimo atto, ed in tutta sincerità non credevo che gli animi si scaldassero così tanto su un argomento in difesa dei valori fondanti della nostra Repubblica e delle nostre istituzioni democratiche. C’è chi si è detto ‘sconcertato’ della mozione di cui sono stata prima firmataria, chi  invece ha sostenuto che ‘chi ha paura dei simboli e delle immagini della storia è debole della propria convinzione’. E poi sono stata, non per la prima volta in verità, paragonata alla Presidente della Camera, Laura Boldrini, non sapendo, evidentemente, che per me non è un’offesa, ma anzi motivo di orgoglio. Lega Nord e Fratelli d’Italia hanno votato contro. Il Movimento Cinque stelle invece non ha partecipato al voto, non chiarendo ancora una volta da che parte stia. In sintesi: c’è chi ha rigettato il nostro appello e chi, invece, si è nascosto”.

mazze-dux“Intanto, ieri, su un muro di Livorno è comparsa una svastica… E poi si dice che parlare di queste cose è anacronistico. Forse si  sbagliano, giusto un tantino. Come ho avuto modo di sottolineare ieri in Aula, questo tipo di oggetti non fanno parte di nessun tipo di folklore, ma offendono, invece, la nostra memoria storica, la sofferenza di tante donne e tanti uomini che hanno lottato anche pagando con la vita per la nostra libertà. Lascia sgomento vedere come dai banchi delle opposizioni, pur di non riconoscere i  fatti dalla storia, ci si aggrappi ai soliti paragoni per legittimare la vendita di cimeli del ventennio. Mala tempora currunt. Siamo davvero fieri di essere antifascisti e di difendere i valori della Resistenza, sempre. Verso le giovani generazioni abbiamo un impegno: salvaguardare la memoria, senza negarla o cercare di “rivederla” in maniera strumentale.  Forse occorrerebbe però che anche gli adulti studiassero più approfonditamente le drammatiche pagine del periodo nazifascista, per evitare che la memoria storica rischi di essere così corta ed annebbiata”.

È quanto dichiara Alessandra Nardini, Consigliera Regionale del Partito Democratico, a seguito del dibattito avvenuto ieri nella seduta dell’Assemblea Toscana sulla mozione “In merito alle azioni finalizzate a contrastare la vendita e la diffusione di oggettistica”, di cui è stata prima firmataria insieme al collega Gianni Anselmi e sottoscritta anche da altre consigliere e consiglieri PD che ieri sono intervenuti in aula a sostegno dell’atto.

Share