Tintolavanderie: nuova legge regionale ne disciplina l’attività


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pugnalini2Nuove regole per le tintolavanderie. È stata approvata oggi a maggioranza la proposta di legge che disciplina il settore delle tintolavanderie e adegua la normativa alle disposizioni della legge nazionale. “La novità più importante introdotta dalla legge, e prevista dalla normativa nazionale del 2006 – ha detto la presidente della commissione Sviluppo economico Rosanna Pugnalini (Pd) –, è l’introduzione della figura obbligatoria del responsabile tecnico, titolo che potrà essere acquisito comprovando un periodo di cinque anni di attività nella mansione, oppure attraverso la frequenza ai corsi di formazione che saranno promossi dalla Regione Toscana”.

 

Nell’atto si escludono dall’obbligo della figura del responsabile tecnico le lavanderie a gettone, purché non vi sia presenza di personale nella sede dell’attività. Pugnalini ha precisato che in commissione sono state accolte molte delle osservazioni avanzate dai soggetti interessati.

 

La norma prevede che, nel periodo che intercorre tra l’entrata in vigore della legge e l’avvio dei corsi di formazione regionali, chi avvia una nuova impresa o chi subentra a titolo di cessione dell’attività possa indicare un responsabile tecnico sulla base delle disposizioni della legge nazionale. Il responsabile potrà essere indicato anche in modo provvisorio nell’ottica dell’impegno a conseguire, entro i due anni dall’approvazione della legge regionale, il requisito professionale.

 

Nella legge si parla dell’esercizio dell’attività, subordinato alla presentazione, per via telematica, della segnalazione di inizio attività (Scia) allo sportello unico per le attività produttive (Suap) presso i comuni di riferimento. Nei locali dell’attività dovranno essere esposte le tariffe professionali e copia della Scia. L’articolato della proposta di legge definisce poi le sanzioni per ogni tipologia di infrazione alle norme prescritte dalla legge. Per l’esercizio dell’attività senza titolo abilitativo scatterà, oltre alla sanzione amministrativa prevista, anche la chiusura immediata.

 

(Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana)

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