Toscana, Giornata mondiale della salute mentale, Rosignoli (Pd): “Dalla Commissione sanità indagine conoscitiva sulla situazione dei giovani e giovanissimi” 


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Negli ultimi 10 anni l’ansia e la depressione sono aumentate notevolmente tra i bambini e i ragazzi. La pandemia e poi la guerra, che genera preoccupazione e incertezza nel futuro, hanno ulteriormente accentuato questa tendenza. Lo spettro delle fragilità è molto ampio e va dalla neuropsichiatria infantile ai disturbi dell’alimentazione alle depressioni fino ai casi più gravi. Anche per questo motivo, su richiesta della consigliera del Partito Democratico Elena Rosignoli, nei giorni scorsi, la Commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana ha commissionato all’Agenzia Regionale di Sanità un’indagine conoscitiva sulla situazione in toscana della salute mentale proprio per l’infanzia e l’adolescenza.

La ricerca – spiega Rosignoli – punta ad evidenziare la distribuzione nel territorio regionale delle strutture che si occupano della salute mentale per l’infanzia e l’adolescenza. In particolare evidenzierà vari fattori: la distribuzione territoriale, la tipologia di struttura (pubblica, privata convenzionata), il tipo dei servizi erogati, la quantità dei servizi erogati, l’orario settimanale di servizio, la tipologia di utenza servita, il personale sanitario che opera nella struttura, la spesa a persona ricoverata e/o seguita per quota sanitaria e quota sociale. Inoltre – prosegue la consigliera Pd – la ricerca indagherà anche come vengono gestiti ed inviati alla regione i flussi informativi sulle prestazioni erogati, evidenziando eventuali carenze, disfunzioni e possibili soluzioni organizzative”.
 
“Quelli che oggi sono bambini e adolescenti – conclude Rosignoli – sono gli adulti di domani. Prendersi cura del loro benessere psicologico vuol dire non solo mettere al centro i più fragili e deboli della società, ma anche un investimento in prevenzione e welfare per il futuro della nostra società. Una diagnosi precoce ed un tempestivo intervento tra territorio e ospedale, può cambiare, in molti casi, la storia naturale dei disturbi psichici non solo evitandone le gravi conseguenze sui più giovani ma riducendo notevolmente l’impatto sociale ed economico sull’individuo, la famiglia e la società. Dalle ultime ricerche il 20% dei giovani manifesta i segni di un disturbo d’ansia e il 25% di depressione con disturbi neuropsichici e questi numeri sono in costante aumento. Mi auguro per questo che la nostra ricerca sia un punto di partenza importante per poter dare nuove risposte ai crescenti e concreti bisogni”.
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