Turismo, “Marina Resort”, Intervenire in Toscana con normativa per applicare Iva al 10%


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I consiglieri regionali del Pd presentano una mozione per evitare che le imprese nautiche toscane siano penalizzate nei confronti di altre Regioni dopo la sentenza della Corte Costituzionale

puntalaFIRENZE 11.05.2016 – La nuova opportunità turistica costituita dai cosiddetti “Marina Resort”, cioè la possibilità per i vacanzieri di soggiornare all’interno delle imbarcazioni da diporto ormeggiate in specchi d’acqua appositamente attrezzati, rischia di determinare una situazione di incertezza e disomogeneità tra le diverse regioni italiane. Il centro della questione sta essenzialmente nell’equiparazione dei Marina Resort alle strutture ricettive all’aria aperta, cosa che consente l’applicazione dell’Iva turistica al 10%.

Ma una recente sentenza della Corte Costituzionale, intervenuta a raccogliere parzialmente un ricorso della Regione Campania, ha generato, di fatto, una situazione in cui alcune regioni, intervenute con proprie leggi, potranno applicare l’Iva al 10%, mentre altre, in teoria, dovranno utilizzare la consueta aliquota del 22%.

Per cercare di rimediare a questa situazione di dubbio, i consiglieri regionali del Pd pensano che sia necessario intervenire con una legge toscana e per questo hanno presentato una mozione, che sarà presto in discussione.

La mozione, firmata dal capogruppo Leonardo Marras, dal presidente della commissione Costa, Antonio Mazzeo e dal presidente della commissione sviluppo economico e turismo, Gianni Anselmi e da altri consiglieri Pd, se approvata, impegnerà il Consiglio “ad effettuare, già entro il periodo della stagione estiva, un intervento normativo a livello regionale per dettare una specifica disciplina relativamente ai “Marina Resort” rendendo in tal modo applicabile quanto disposto dall’articolo 32, c. 1 del d.l. 133/2014 ovvero la possibilità di beneficiare, per dette strutture, dell’aliquota IVA agevolata al 10%”. Inoltre, la giunta regionale dovrà “porre la questione dei “Marina Resort” e di una loro definizione attuativa in sede di Conferenza Stato-Regioni affinché, in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale n. 21/2016, si determini un quadro normativo chiaro, omogeneo e applicabile sull’intero territorio nazionale”.

«L’idea di fondo del provvedimento emanato dal governo – spiegano Marras, Mazzeo e Anselmi – era di rilanciare le imprese della filiera nautica mediante un’azione promozionale unitaria nel campo del turismo mediante l’aliquota agevolata dell’Iva. Ora, il 10% per i “Marina Resort” sembrerebbe trovare applicazione in quelle Regioni che autonomamente hanno previsto una disciplina specifica per la definizione e la configurazione di dette strutture, nonostante la parziale dichiarazione di incostituzionalità della norma dello “Sblocca Italia”. Ci troviamo quindi davanti al rischio evidente di un quadro di diseguaglianza tra le Regioni, con la penalizzazione di quelle che non sono intervenute con una norma ad hoc.

La Toscana – ricordano i consiglieri Pd – è la regione italiana con la maggiore concentrazione di imprese della nautica, con 535 aziende di diporto e livelli occupazionali che contano circa 3000 persone nel settore. Ecco perché – concludono – è importante ed urgente intervenire affinché le imprese nautiche toscane e i loro lavoratori possano beneficiare dell’Iva al 10% già da questa stagione estiva».

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