Vicenda Cantone, Pressing Pd in aula sui 5 Stelle Marras, Monni, Mazzeo e Gazzetti attaccano e vogliono risposte


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Alla fine Giannarelli, incalzato dai Dem, interrompe il silenzio ma tenta di “sminuire”

Alcuni consiglieri Pd seguono l’intervento di Marras sfogliando copie dell’Espresso, il settimanale che aveva svelato i retroscena delle società di Cantone a Malta

leonardo marras«Mi rivolgo al sindaco Nogarin: ma dove sta l’eroismo nel dimettersi perché un consigliere si è dimenticato di dichiarare due società a Malta? Ieri abbiamo celebrato Capaci, l’eroismo è un’altra cosa… è una parola che andrebbe protetta nel vocabolario italiano. Non è eroico dimettersi perché si omette di dichiarare il possesso di due società a Malta. Non è eroico chiedere che le riunioni d’aula durino mezzora in più, o che comincino con puntualità. Perché è questo il contributo effettivo che l’eroe Cantone ha dato in questo Consiglio».

Lo ha detto Leonardo Marras, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, presentando la mozione “in merito all’opportunità di implementare l’anagrafe pubblica dei consiglieri e degli assessori regionali relativamente agli aspetti concernenti la trasparenza patrimoniale e associativa” e facendo esplicito riferimento alla nota vicenda dell’ex consigliere M5S Enrico Cantone.

La mozione, approvata a maggioranza, impegna il Consiglio regionale “tramite l’Ufficio di Presidenza, ad implementare la disciplina relativa all’anagrafe pubblica dei consiglieri e degli assessori regionali per quanto riguarda gli aspetti concernenti la trasparenza patrimoniale e associativa con particolare riferimento ai diritti reali su beni immobili e mobili, partecipazioni in società quotato e non quotate o intestazioni fiduciarie riguardanti patrimoni posseduti all’estero”.

Durante l’intervento di Marras, alcuni consiglieri Pd hanno esibito copie dell’Espresso, il settimanale che ha svelato alcuni retroscena della vicenda Cantone ed, in particolare, il fatto che fu il periodico stesso a “ricordare” all’esponente pentastellato la proprietà di due società a Malta.

«La politica ed il ruolo istituzionale hanno dei confini – ha detto Marras – e credo che sia stato commesso un duplice errore. Io penso che nessuno debba dimettersi perché si è dimenticato una banalità, così come ci è stata raccontata, può capitare – ha ironizzato il capogruppo – di andare a Malta di fare due società, come a volte succede: vai in un posto, perdi una cosa, la ritrovi dopo anni… L’eccesso della reazione a una vicenda banale, quindi, la rende grave e ci incuriosisce. Dunque, nessun eroismo, perché a un certo punto i cittadini si chiedono: ma perché si è dimesso, non ci sarà qualcosa d’altro?».

E’ stata quindi la vicecapogruppo del Pd, Monia Monni, ad approfondire quel “qualcosa d’altro”.

Monia5«Il nostro obiettivo è perseguire la trasparenza massima negli atti del Consiglio regionale e dei suoi consiglieri – ha detto Monni riferendosi alle motivazioni della mozione – Una trasparenza che è mancata nel caso della vicenda Cantone. Oggi, il silenzio dei 5Stelle è inquietante. Rispondete a una semplice domanda: visto che Cantone ha dichiarato di aver condiviso la scelta di dimettersi con Grillo, Di Maio e i vertici regionali del partito, vi ha messo al corrente della mail dell’Espresso, ne eravate al corrente? Insomma, o siete bugiardi voi o è bugiardo Cantone».

Monni ha poi parlato della “pretesa superiorità morale” del M5S, ricordando che su 17 amministrazioni locali governate dai grillini 13 hanno guai giudiziari.

«Sarà la magistratura a svolgere le indagini – ha proseguito Monni – ma le valutazioni politiche spettano a noi. La differenza non sta nelle persone, ma nella capacità di mettere in campo armi di distrazioni di massa, fake, bufale e blog che travisano la realtà».

Nel corso del dibattito, anche Antonio Mazzeo e Francesco Gazzetti hanno preso la parola per spingere Giannarelli a rispondere alle domande dai consiglieri Pd.

Antonio5«Le risposte le dovete non a noi, ma ai cittadini – ha detto Mazzeo – Ripeto la domanda: Cantone ha mentito da solo o lo ha fatto insieme a voi? Sapevate della mail dell’Espresso? Rispondete! Siamo stufi della doppia morale, facciamo valere le ragioni della verità”.

«Le domande che poniamo – ha detto Gazzetti – travalicheranno le mura di quest’aula, state tranquilli. Averne le risposte, d’ora in poi, sarà una delle ragioni della Francesco2mia vita politica. Se sapevate della mail dell’Espresso, perché avete definito le dimissioni di Cantone un gesto eroico? Come ho sempre sostenuto – ha concluso – continuo a non riconoscervi nessuna superiorità etica e morale”.

A questo punto Giannarelli ha tentato di “stoppare” il dibattito in aula, chiedendo alla presidenza di limitare gli interventi, ma dopo la veemente reazione del gruppo Pd si è visto costretto a prendere la parola. Secondo i consiglieri Pd, ammettendo di essere a conoscenza dell’inchiesta dell’Espresso e usando poi toni evasivi sui particolari della vicenda, Giannarelli ha mostrato un atteggiamento di sufficienza che non chiarisce e non risponde alle domande.

Nell’intervento conclusivo prima del voto sulla mozione il capogruppo Marras ha ribadito “l’opportunità di una valutazione della vicenda da parte dell’aula” e ha stigmatizzato il “tentativo di sminuirne il peso da parte di Giannarelli”,

«Prendete atto di una presunta superiorità morale che si è incrinata – ha detto Marras – una superiorità che non solo non esiste ma rischia di trasformarsi in piccoli gesti di disonestà intellettuale».

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