«La mozione respinta non era un giudizio sulla 194 ma un impegno da affidare alla giunta regionale per la sua piena applicazione e per affrontare la questione dell’obiezione di coscienza in modo corretto. Ci appare spiacevole il fatto che anche alcuni colleghi del nostro gruppo abbiano voluto marcare un dissenso su quello che è un diritto sancito da una legge dello Stato. Per quanto ci riguarda, presenteremo un nuovo testo da sottoporre al voto del Consiglio auspicando una discussione nel merito e coinvolgendo tutte le diverse sensibilità presenti nell’intera Assemblea».
Così Daniela Lastri, Lucia Matergi, Vanessa Boretti e Rosanna Pugnalini (Pd), prime firmatarie della mozione per la corretta applicazione della legge 194 respinta oggi in Consiglio regionale.