Acqua, Monni (Pd) al M5S: “No a soluzioni populiste che, conti alla mano, graverebbero sulle famiglie numerose”


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E Marras risponde alle affermazioni di Giannarelli  sull’ex incarico della vice capogruppo nel Cda di Publiacqua: “Insinuazioni intollerabili. Chi non ha passato è semplicemente uno sconosciuto

_DSC6482(2) “No a soluzioni populiste che graverebbero solo sulle famiglie più numerose”. Così la vice capogruppo del Pd  Monia Monni  è intervenuta oggi in consiglio regionale nel dibattito riguardo a una mozione proposta dal M5S in cui si chiede che vengano resi gratuiti ai cittadini i primi 50 litri di acqua potabile ad uso domestico. “La tariffa- ha spiegato Monni- , ormai da qualche anno, è decisa dall’autorità idrica Toscana (l’assemblea dei comuni) e dall’Autorità per l’Enerrgia Elettrica, gas e servizio idrico, un’autorità indipendente, ed ha la caratteristica di dover coprire il costo del servizio, motivo per il quale, come ricordato anche dai 5 stelle, la gratuità dei 50lt di acqua sarebbe solo fittizia, perché il costo degli stessi sarebbe da spalmare sugli altri consumi. Si propone di caricarla sui consumi eccedenti, ma, ad esempio, Publiacqua  attualmente ha due fasce di eccedenza in cui ricadono necessariamente le famiglie numerose, che consumano, come metri cubi/persona, magari la stessa quantità di acqua di una famiglia di due persone, ma che essendo, appunto, numerose, pagano bollette due/tre volte più alte. In questo modo si aggraverebbe ulteriormente il costo sostenuto da tali famiglie. A farne le spese sarebbe anche il sistema produttivo, con riflessi di varia natura. Infatti, per rendere sostenibile comunque la tariffa nei consumi di eccedenza, una parte dei costi oggi sostenuti dal sistema delle famiglie dovrebbe essere spostato su quello produttivo”

 “Sono entrata nel merito politico e tecnico della mozione del Movimento Cinque Stelle- ha poi aggiunto Monni entrando nel merito delle affermazioni rivoltale dal consigliere Giannarelli su suo passato ruolo nel Cda di Publiacqua-  perché ritengo che compito di tutti i consiglieri sia quello di rispondere, in linea con i propri convincimenti e con adeguatezza alle varie iniziative presentate. Il consigliere Giannarelli, incapace di rispondere nel merito, ha deciso di adottare la linea dell’attacco personale affermando che non avessi “titolo” a parlare di certe questioni. Io vado fiera dell’impegno che ho svolto nel Cda di Publiacqua, come rappresentante dei Comuni, ruolo che ho sempre onorato. Voglio dire a Giannarelli che il “titolo” a parlare non lo concede lui; mi è stato concesso da più di 7000 elettori che hanno espresso una preferenza all’ultima tornata elettorale. Le esperienze politiche e professionali- ha specificato la vice capogruppo in consiglio regionale-  che ho maturato costituiscono la mia preparazione e la mia cultura personale. Preparazione che mi ha consentito di rigettare una proposta iniqua e dannosa per le fasce più deboli dei cittadini proposta dai pentastellati”.  Al termine del dibattito è intervenuto anche il capogruppo del Pd Leonardo Marras. “Tutti – ha concluso Marras – qui hanno titolo e diritto ad intervenire su tutto e nessuno può avere la pretesa di chiedere ad altri di non parlare. Se viene meno il garbo ed il decoro istituzionale, viene meno anche il rispetto personale. Cadere in certe basse insinuazioni non è tollerabile. C’è chi ha un passato e lo manifesta in maniera trasparente, come nel caso della consigliera Monni, e chi un passato non ce l’ha ed è semplicemente uno sconosciuto”.

 

 

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