Adam, il sogno dell’Erasmus e una partita di pallone


Share

MazzeoPisa, 11.42 – Adam aveva appena 20 anni quando è partito dal Ciad. E un unico obiettivo, un’unica fortissima volontà. Attraversare il mare per coltivare il sogno di costruirsi un futuro. “Volevo crescere, studiare, trovarmi un lavoro, costruirmi una famiglia. Semplicemente, volevo vivere la mia vita. E per farlo dovevo scappare dalla guerra”. Anni di sofferenza e di paura, poi la decisione. “Dovevo partire. Dovevo farlo”.
E’ arrivato a Pisa insieme ai suoi connazionali Mohamed, Jibril, Ali e al malese Aboudun nell’agosto del 2011,

in fuga dalla Libia, stipati su un barcone che quasi per miracolo ha raggiunto Lampedusa. A Pisa hanno trovato accoglienza nei locali della Croce Rossa Italiana dove li ho incontrati insieme al presidente Antonio Cerrai e l’assessore al sociale del Comune Sandra Capuzzi. Mi hanno raccontato del loro arrivo, della volontà di integrarsi nella realtà che li ha accolti e nella quale hanno iniziato subito a frequentare il corso base di accesso alla CRI, per poter diventare volontari. Poi sono arrivati i tirocini formativi retribuiti con la Provincia di Pisa nello svolgimento dei servizi quotidiani di accompagnamento disabili in città e nei comuni limitrofi. Mazzeo3

E così l’accoglienza piano piano si è trasformata in integrazione. Mi hanno raccontato che Ali ha momentaneamente sospeso il tirocinio per tornare a trovare la sua famiglia mentre gli altri quattro abitano oggi in una casa che sono riusciti a prendere da soli in affitto a Cisanello. Non solo. Adam si è iscritto all’Università,  frequentando prima un corso alla Scuola Sant’Anna, dove ha sostenuto 7 esami, e poi Ingegneria chimica all’Università di Pisa dove ha presentato una richiesta di partecipazione al programma Erasmus. “Spero davvero che la accolgano, sarebbe un’altra fantastica esperienza da vivere”. E’ il suo sogno che continua e qui ha trovato la possibilità di coltivarlo.

Insieme a loro ho voluto incontrare anche un altro gruppo di migranti. Se Adam e i suoi compagni sono stati tra i primi ad arrivare a Pisa, loro sono stati tra gli ultimi. Sono arrivati da Lampedusa da pochi giorni. In Comune hanno quel viaggio attraverso il mare, ma se negli occhi dei primi c’è consapevolezza e determinazione, in quelli dei secondi c’è ancora smarrimento e paura. E’ per questo che ho pensato fosse bello mostrargli un esempio vero e positivo della speranza che può dar loro la Toscana, che fosse giusto fargli capire che qui possono costruirsi un presente e un futuro. Stasera alla Festa de l’Unità provinciale a Buti saranno protagonisti di una partita di calcio contro una squadra composta da amministratori locali di Pisa col patrocinio dell’assessorato al Sociale di Pisa, perché da sempre lo sport è una lingua universale che aiuta come poche altre ad abbattere barriere e inibizioni.

Sono piccoli gesti, lo sappiamo. Ma sappiamo anche che stiamo facendo #lacosagiusta e che questa è la strada da seguire. Perché è proprio partendo dai piccoli gesti che si possono ottenere i risultati più grandi. E permettere a Adam, Ali e ai tanti altri ragazzi come loro di continuare a coltivare i propri sogni.

Antonio Mazzeo

Share