Area San Salvi, Eugenio Giani porta il caso in Regione


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Il Consiglio regionale discuterà presto del futuro dell’area di San Salvi a Firenze. Eugenio Giani (Pd) ha infatti presentato un’interrogazione urgente per chiedere al presidente Rossi e all’assessore alla sanità Marroni “il reale orientamento della Regione Toscana e della ASL 10 di Firenze in merito: alla destinazione urbanistica dell’area di San Salvi a Firenze; allo stato dell’arte relativo alla procedura per i progetti in corso ed agli eventuali ostacoli di natura burocratica emersi ed non ancora superati; all’ipotesi formulata dal mondo accademico fiorentino circa l’eventuale trasferimento di sedi universitarie nell’area in oggetto; alla necessità di aprire il parco di San Salvi alla più ampia fruizione pubblica da concretizzarsi  anche con la  valorizzazione della medesima area mediante l’apertura di impianti sportivi e l’utilizzo del parco a verde per attività di socializzazione”.

 

«San Salvi – spiega Giani –  non è solo un pezzo di storia di Firenze ma anche una grande opportunità per il futuro della città. Parliamo di un’area di 32 ettari, di proprietà della Regione, solo parzialmente rientrata nella fruibilità della città dopo la dismissione dell’ospedale psichiatrico, divenendo un vero e proprio polmone verde ad uso pubblico.

 

E’ una vicenda che si trascina da molti anni, ora chiedo alla giunta regionale di tenere conto di due esigenze, pur comprendendo le ragioni dell’Asl 10 che ha bisogno di risorse finanziarie per la riorganizzazione dell’ospedale di Torregalli. La prima questione è che c’è un impegno concreto dell’Università per portare a San Salvi due facoltà. La seconda: nel quartiere c’è grande necessità di realizzare nuovi impianti sportivi, tra cui certamente quello del rugby, per le note difficoltà del “Padovani” e quello del baseball. Per questo – conclude Giani – credo ci sia bisogno di ripensare il piano e riorganizzare del tutto la compravendita delle aree, consentendo certo alcune limitate trasformazioni di destinazione urbanistica, ma puntando a un’integrazione tra funzioni pubbliche e private, per salvaguardare il parco verde e dare risposte all’università e alla carenza di impianti sportivi»

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