Aree montane e insulari – Spending-Review Una mozione PD in Consiglio regionale chiede correttivi urgenti


Share

Venturi: “Zone già penalizzate, occorre un impegno di tutta la comunità”

FIRENZE – La Toscana si faccia promotrice in sede di Conferenza Stato Regioni di interventi correttivi alle misure contenute nel decreto sulla spending- review al fine di ottenere maggiore equità, anche sotto il profilo della parità di accesso ai servizi fondamentali, per le aree marginali,  montane e insulari che oggi risultano pesantemente penalizzate.

Questo l’obiettivo di una mozione presentata dai consiglieri regionali del Pd Gianfranco Venturi, Caterina Bini, Enzo Brogi, Vincenzo Ceccarelli, Nicola Danti, Ivan Ferrucci, Eugenio Giani, Daniela Lastri, Lucia Matergi, Gianluca Parrini, Ardelio Pellegrinotti, Rosanna Pugnalini, Loris Rossetti e Matteo Tortolini.

Il documento chiede anche che “in attesa di provvedimenti organici, possibili solo attraverso idonee misure di livello nazionale, venga comunque assicurato un impegno per evitare un ulteriore indebolimento delle dotazioni di servizi presenti nelle aree deboli, montane e insulari, cercando di invertire gli effetti devastanti  che anni di manovre finanziarie lineari e profondamente errate hanno prodotto sui territori montani, con le relative conseguenze sull’economia e le condizioni sociali delle popolazioni”. Infine la mozione sollecita “una pressante iniziativa al fine di sollecitare la costituzione di sedi appropriate di confronto, nelle quali i diversi soggetti che concorrono  alla gestione possano coordinare i processi di razionalizzazione dei servizi in maniera da garantire,  in modo il più possibile sinergico, una copertura adeguata anche per le realtà più deboli, operando il massimo d’integrazione tra le risorse a disposizione”.

«Ancora una volta – spiega Gianfranco Venturi – siamo di fronte a un insieme di provvedimenti impostati  sui così detti “tagli lineari” che da tempo stanno provocando, soprattutto nelle aree marginali, montane e insulari, pesanti riduzioni dei livelli dei servizi in tutti i campi: dai servizi scolastici, a quelli sanitari, agli uffici postali, ai servizi di trasporto, mentre anche i servizi comunali sul territorio vanno affievolendosi. Tutto ciò acuisce il divario tra le diverse realtà territoriali, particolarmente tra realtà urbane e aree periferiche, montane o insulari, determinando così una situazione divenuta progressivamente insostenibile. Stiamo parlando di zone del paese caratterizzate da una forte presenza di popolazione anziana, dove l’accesso ai servizi già era più difficoltoso.

Non credo sia condivisibile un’impostazione volta solo a tagliare tutto ciò che è piccolo, marginale o di minore utenza considerandolo fonte di spreco ed alimentando con ciò il disagio delle popolazioni interessate. Restiamo fortemente convinti – conclude Venturi – che un adeguato presidio umano nelle aree montane costituisca un’esigenza vitale per tutta la comunità, e che pertanto vi debba essere un impegno di tutti nel farsi carico dei maggiori costi che questa condizione richiede».

Share