Aree svantaggiate in agricoltura, Marco Niccolai: “Valutare inserimento territorio montano Pistoia per accedere alle indennità”


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Il consigliere regionale ha presentato un’interrogazione per porre la questione alla giunta toscana

 “Valutare la possibilità di includere il territorio montano del Comune di Pistoia nelle aree svantaggiate in agricoltura in vista della prossima programmazione del Piano di Sviluppo Rurale”. E’ questa la richiesta che il consigliere regionale del Pd Marco Niccolai ha inoltrato alla giunta toscana presentando un’apposita interrogazione.

«Sarebbe una novità davvero positiva per Pistoia e le sue vaste porzioni di territorio montano – spiega Niccolai – E’ noto, infatti, che parte del territorio comunale del capoluogo ricade nell’ambito del “Sistema Montano Pistoiese”, che per la rilevanza delle risorse naturali presenti ha bisogno di essere salvaguardato mediante la tutela delle risorse naturali e del presidio umano, anche avvalendosi di misure a sostegno delle attività produttive legate all’agricoltura, come già avviene per altri comuni della provincia pistoiese inseriti nelle zone svantaggiate. L’inserimento di Pistoia nelle cosiddette aree svantaggiate consentirebbe a queste zone del Comune di Pistpia di concorrere, nella prossima fase della programmazione 2021-2027, all’assegnazione delle misure previste per dette aree dal Piano di sviluppo rurale, al pari degli altri Comuni della Montagna Pistoiese. Queste indennità – ricorda Niccolai –  sono attualmente previste per quelle zone caratterizzate dall’esistenza di condizioni climatiche difficili a causa dell’altitudine, che si traducono in un periodo vegetativo nettamente abbreviato e anche in zone a più bassa altitudine. Credo che storicamente e geograficamente la zona montana del Comune di Pistoia sia affine ai Comuni montani del nostro territorio e dunque debba concorrere in modo paritetico rispetto ad essi alle tante opportunità previste dal Piano di Sviluppo Rurale per questi territori. Dobbiamo superare con la prossima programmazione – conclude il consigliere – una disparità di trattamento che deriva dai confini amministrativi ma che non ha giustificazione dal punto di vista geografico e ambientale».

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