Bugliani (Pd) in visita al carcere di Massa: “Non sciupiamo un modello di dignità per i detenuti. Serve più personale e manutenzione della struttura”


Share

_DSC6256(2)Il presidente della commissione Affari istituzionali in Consiglio regionale ha fatto visita al carcere di Massa e annuncia una mozione sul tema della carenza di organico, una “priorità per il funzionamento del penitenziario modello”

“Alla casa circondariale di Massa non si sta con le mani in mano. Si lavora il legno, si coltivano ortaggi, si fa attività di sartoria e carpenteria, si impara a cucinare. Qui la pena è davvero rieducativa, così come prevede l’articolo 27 della nostra Carta Costituzionale. Massa è senz’altro un carcere modello, che visiterò nuovamente il mese prossimo insieme al Garante dei detenuti della Regione, Franco Corleone. Ma è urgente sottolineare e intervenire su alcune criticità, dirimenti per la sopravvivenza di questo ecosistema: carenza di personale e necessità di manutenzione della struttura”.

E’ quanto dichiara Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd e presidente della commissione Affari istituzionali a seguito della visita fatta giovedì mattina all’istituto penitenziario di Massa, insieme alla direttrice, Maria Martone, al personale della struttura, ai due medici della Asl che vi operano all’interno, Franco Alberti e Bruno Bianchi, e Antonio Cofrancesco, dell’associazione Massa Futura.

“Pertanto, anche il virtuoso ‘sistema Massa’ rischia di entrare in crisi, se non lo difendiamo e se non lo dotiamo degli strumenti necessari al proprio andamento – continua Bugliani – Manca il personale: penitenziario, educativo e amministrativo-contabile. Proprio lo scarso impiego di questa ultima categoria rischia di mettere in crisi l’organizzazione delle attività lavorative che si svolgono all’interno. Quelle che permettono ai detenuti di imparare un mestiere, di essere anche economicamente, del tutto o in parte, autosufficienti. Insomma, quelle attività che consentono loro di vivere, seppur chiusi dentro un carcere, un’esistenza dignitosa. Presenterò una mozione per chiedere alla Giunta regionale di fare leva sul Governo affinché questa condizione possa migliorare. Altro aspetto che ‘minaccia’ il funzionamento del carcere è, come sappiamo, lo stato dell’Ala B, recentemente inaugurata e ancor più recentemente allagata, a seguito del violento temporale delle settimane scorse. Su questa ‘nuova’ parte dell’edificio è urgente intervenire e ripristinarne il corretto funzionamento. E’ vero, il Governo si è dato da fare sul versante del sovraffollamento, la riforma Orlando va sicuramente in una direzione più che positiva. Ma sul tema della manutenzione delle strutture, spesso fatiscenti, mi pare evidente che si debba agire con urgenza. Inoltre, per quanto riguarda un aspetto che rientra appieno nelle competenze regionali, ovvero quello legato alle condizioni igienico-sanitarie, è bene ricordare che sempre qui è stato attivato un progetto pilota che prevede il diritto del detenuto ad essere seguito dal medico di fiducia, tra quelli assegnati all’istituto dalla Asl. Un sistema che permette ai detenuti stessi di costruire una relazione di affidamento con il medico, e dunque di avere una maggiore attenzione alla propria salute, e ai famigliari di essere informati sulle condizioni fisiche dei propri cari, grazie alla realizzazione di uno sportello ad hoc. Un’esperienza che per la sua funzionalità è stata ripresa anche dall’ultimo rapporto dell’associazione Antigone e che, a mio avviso, potrebbe essere estesa anche ad altri penitenziari della regione. Di questo me ne hanno parlato i due professionisti della Asl, Franco Alberti e Bruno Bianchi, con i quali, tra gli altri, ho visitato la struttura. Ma anche sulle condizioni igienico-sanitarie, che sappiamo essere critiche praticamente ovunque, dobbiamo fare di più; su questo fronte il mio impegno in Regione sarà sempre costante”.

Share