Carcere Ranza, Scaramelli: “Ai problemi si risponde coi fatti. Più lavoro e meno selfie”. In commissione auditi i soggetti coinvolti. Focus su 8 punti


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“I problemi complessi meritano analisi e risposte complesse. Non serve farsi taggare ma lavorare, ci siamo ascoltati e parlati, non soltanto letti sui giornali. Alla politica del selfie abbiamo risposto con un lavoro di squadra mettendo intorno ad un tavolo, quello della commissione Sanità e politiche sociali della Regione Toscana che ho l’onere e l’onore di presiedere tutti gli attori  competenti sul  ‘caso Ranza’”. Così il presidente della  commissione Sanità Stefano Scaramelli che entra nel merito delle questioni emerse sulla casa di reclusione di San Gimignano. Auditi il sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci, i Garanti dei detenuti regionale e di San Gimignano Franco Corleone e Sofia Ciuffoletti, il direttore della struttura Giuseppe Renna, il responsabile salute in carcere dell’Azienda Usl Toscana Sud Est Matteo Ameglio, il comandante delle guardie e il responsabile del presidio sanitario della casa circondariale Antonio Giardino e Fabio Antichi, la direttrice dell’Ufficio affari generali, personale e formazione del provveditorato regionale per la Toscana e l’Umbria – dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Rosa Alba Casella, i rappresentanti sindacali della polizia penitenziaria.

“Da realtà problematica Ranza può e deve diventare modello di reclusione – continua Scaramelli -”. Sono otto i punti emersi “sui cui – dice Scaramelli – lavoreremo nei prossimi mesi”. Non tutti i punti sono di competenza della Commissione ed esclusivi di Ranza ma concernenti anche il complesso delle strutture di reclusione della Regione. Tra questi la Direzione stabile ed esclusiva affiancata a un Comando di polizia penitenziaria stabile; la massima attenzione sulla capienza corretta dal momento in cui diverrà un carcere di massima sicurezza, alleggerendo la presenza di detenuti problematici affetti da problemi di salute mentale e tossicodipendenza. “Sugli investimenti su adduzione di acqua potabile, miglioramento infrastrutturale, connessioni – dice Scaramelli – possiamo sollecitare, monitorare e condividerne il potenziamento con tutti i soggetti istituzionali in campo”. Tra le istanze anche la possibilità del commercio ambulante in prossimità dell’area della struttura carceraria, il trasporto sociale e la richiesta di edilizia residenziale pubblica a favore degli agenti del corpo di polizia penitenziaria. Sul tema organici, condizioni di lavoro, attività formativa specifica, Scaramelli ha fatto proprie le istanze delle organizzazioni sindacali. Anche il tema della Rems di Empoli, che sarà affrontato dalla Commissione, potrà favorire la riduzione del numero dei detenuti di Ranza. Infine, sulla proposta emersa in merito all’aggravante della pena rispetto ai reati commessi in carcere, Scaramelli ha detto: “è evidente che non sia di nostra competenza ma una proposta da qui può essere avanzata a livello nazionale”. La commissione si è chiusa con l’impegno del presidente Scaramelli di rappresentare al Ministero le istanze emerse da una seduta che ha consentito a tutti i soggetti istituzionali di ascoltarsi e confrontarsi. A margine della seduta tutti gli attori in campo hanno chiesto massima prudenza sulle indagini in corso ed espresso la propria solidarietà all’agente ferito in seguito a un’aggressione.

 

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