Carceri, Bugliani: «Sovraffollamento delle strutture e diritto alla salute restano questioni centrali»


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Il consigliere regionale Pd e presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani, illustra in Aula la relazione sull’attività del Garante dei detenuti svolta nel 2020. Via libera alla risoluzione che mette al centro la funzione rieducativa della pena con l’obiettivo di reinserimento sociale dei condannati

«Sovraffollamento delle strutture, nonostante i provvedimenti per contenere la pandemia da covid-19; necessità di implementare il diritto alla salute per la popolazione carceraria; una riflessione particolare rispetto all’istituto della messa alla prova, misura divenuta preponderante nel lavoro svolto dagli uffici di esecuzione penale esterna. Sono alcune delle problematiche emerse dalla relazione annuale del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Giuseppe Fanfani. Una relazione della quale voglio, inoltre, ricordare, aspetti come il quadro sulle due REMS, entrambe provvisorie, presenti nel territorio regionale, a Volterra e a Empoli; il tema dell’affettività in carcere; l’importanza della realizzazione concreta di case-famiglia protette per madri detenute con figli; il ruolo di raccordo dei Garanti comunali, che molte Amministrazioni non hanno ancora provveduto a nominare. Quello del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale è stato un lavoro ampiamente apprezzato dalla commissione che presiedo; un’analisi dalla quale siamo partiti per assumere alcuni impegni precisi, raccolti nella risoluzione che oggi in Consiglio regionale abbiamo approvato a maggioranza. In particolar modo ribadiamo l’impegno che è stato assunto con la legge istitutiva del Garante, l.r. 69/2009, a contribuire attraverso quest’organo alla funzione special preventiva della pena, cioè la funzione rieducativa che la pena deve avere unicamente all’obiettivo di reinserimento sociale dei condannati; anche allo scopo di preservare l’effettivo godimento dei diritti civili e sociali che devono essere riconosciuti alle persone detenute. Dall’altra parte c’è un aspetto operativo: sostenere e rafforzare l’efficienza dell’ufficio del garante regionale, con l’auspicio di un aggiornamento delle previsioni della legge regionale 69/2009 sulla disciplina degli organi di garanzia, così come già fatto da altre Assemblee regionali. Gli effetti dell’emergenza sanitaria hanno aggravato le difficoltà in cui versano le strutture penitenziarie, sia a livello regionale che nazionale. Una situazione per cui da parte delle istituzioni, a tutti i livelli, è necessario porre massima attenzione, con l’obiettivo di garantire diritti della persona inalienabili, come la salute, e il diritto a una pena che sia davvero rieducativa e volta al reinserimento sociale». E’ quanto dichiara Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd e presidente della Commissione affari istituzionali illustrando in Aula la risoluzione Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale – Relazione sull’attività svolta e i risultati raggiunti nell’anno 2020, ai sensi dell’articolo 10 della l.r. 69/2009.

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